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"Da sole e colorate": la carica delle donne alla Mecca per l'hajj

Roma, 7 lug. (askanews) - L'emancipazione femminile in Arabia Saudita passa anche per il tradizionale pellegrinaggio alla Mecca. Dal 2021, infatti è stato eliminato il requisito del "tutore" maschio che doveva accompagnare una donna alla Sacra Moschea.

E ora migliaia di donne non accompagnate fanno il pellegrinaggio, si dichiarano indipendenti, scelgono di abbandonare l'abito nero tradizionale prediligendo colori sgargianti come rosso, verde, arancione e blu e relativi accessori.

"No, no, no... no, le donne non hanno bisogno di essere accompagnate da un parente maschio. Le donne sono in grado di cavarsela da sole. Qualsiasi donna istruita, anche le donne tunisine, possono uscire da sole, non c'é alcun problema", dice Laila al-Qarni, pellegrina tunisina.

"Una donna deve incoraggiarsi e contare su se stessa. Ho lavorato per 33 anni in un'azienda dove ero responsabile di 1.400 dipendenti", racconta Hayat Abdul Malek, pellegrina tunisina e madre in pensione.

"Dopo i 45 anni - afferma Suhail Mohammed, pellegrina egiziana - una donna vale come 100 uomini".

L'anno scorso il ministero saudita per l'hajj ha permesso alle donne di tutte le età di compiere il pellegrinaggio senza un parente maschio (il "mehrem"), a patto che andassero in gruppo. In precedenza le autorità imponevano un tutore maschile per ogni pellegrina di età inferiore ai 45 anni, impedendo a molte donne di tutto il mondo di compiere uno dei cinque pilastri dell'Islam.

L'hajj di quest'anno è la prima edizione su larga scala in cui si vedono tante donne da sole. Negli ultimi due anni solo decine di migliaia di fedeli hanno potuto partecipare al pellegrinaggio a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Quest'anno sono ammesse un milione di persone, di cui 850.000 dall'estero.

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