Pd, Cirinnà ci ripensa: preso schiaffo da partito ma mi candido
Roma, 16 ago. (askanews) - Dopo aver dichiarato di rinunciare alla candidatura in un collegio considerato "perdente", la senatrice uscente Monica Cirinnà, protagonista delle battaglie per diritti e libertà personale e difesa della comunità Lgbt, è tornata sui suoi passi per annunciare che, dopo averci "pensato tutta la notte" accetterà la candidatura "perché il pd è l'unico che può fermare questa destra oscurantista". Una decisione maturata, ha detto, nonostante "lo schiaffo" ricevuto dal suo partito, che ha avuto una gestione delle candidature "a dir poco pessima" e per la quale ha ricevuto "un'offesa molto forte".
"Per questo la mia delusione, l'offesa è stata molto forte, mi sono sentita colpita in prima persona. Ero certo di poter far un bel lavoro, ho ricevuto uno schiaffo", ha affermato, prima di leggere, commossa, alcune mail di sostegno che ha raccontato di aver ricevuto assieme a messaggi e telefonate nella notte scorsa.
"Non è un ripensamento dettato per interesse ma per amore e rispetto per tanta gente", che ha a cuore le battaglie sui diritti, ha detto Cirinnà in conferenza stampa. "Letta chiacchiera di occhi di tigre. Va bene, li tiro fuori questi occhi di tigre. Ma lo faccio solo" per tutte le persone che in queste ore "mi hanno chiesto di restare. Perché il pd è l'unico che può fermare questa destra oscurantista".
"Penso che combattere come l'ultimo dei gladiatori, è l'unico modo per non sottrarmi a una responsabilità, è l'unico modo per dire 'esistete'", ha aggiunto Cirinnà, che però non ha lesinato critiche al suo partito. Il pd, ha concluso, "deve battersi per i diritti. Penso che farà una battaglia difficile, complicata, ma forse vale la pena di farla per salvare l'Italia" e "vale ancora di chiedere di votare il pd, nonostante i tanti errori. Sto in battaglia nonostante avessi ritenuto di non farlo perché tante persone me l'hanno chiesto".