Cerca
Cerca
+

Khamenei: le azioni dei rivoltosi equivalgono a "tradimento"

Roma, 9 gen. (askanews) - Il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che le azioni dei dimostranti che partecipano alle proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini, equivalgono a "tradimento", mentre la Repubblica islamica ha condannato a morte altri tre manifestanti, accusati di avere ucciso degli esponenti delle forze dell'ordine.

"L'obiettivo della gente presente alle rivolte non era di prevalere sulle debolezze del Paese, ma di distruggerne le forze".

"Senza dubbio queste azioni sono tradimento e le istituzioni competenti si occupano di tradimento in modo serio e giusto", ha aggiunto.

Le ultime condanne, che prevedono ancora il ricorso, fanno salire a 17 il numero totale delle persone condannate a morte in circa 4 mesi di proteste. A essere condannati a morte sono Saleh Mirhashemi, Majid Kazemi e Saeed Yaghoubi, con l'accusa di "moharebeh", o aver osato "guerra contro Dio" secondo la Sharia, riferisce il giornale Mizan Online. Sono inoltre accusati di appartenere a un "gruppo criminale intenzionato a minare la sicurezza nazionale", un'accusa che da sola vale 10 anni di carcere.

Dai blog