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Roma, reliquia giudice Livatino nella sede Unione Generale Lavoro

Roma, 20 gen. (askanews) - La camicia, intrisa di sangue, che il giudice Rosario Livatino, primo magistrato beato nella storia della Chiesa, indossava quando fu trucidato, per mano della mafia, il 21 settembre 1990 a Agrigento, è la reliquia che è arrivata nella sede confederale dell'UGL, ultima tappa del pellegrinaggio a Roma della reliquia, prima della celebrazione conclusiva nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.

"Oggi è una giornata particolare per la nostra organizzazione sindacale. Ospitare la reliquia del beato martire Livatino - sottolinea Paolo Capone, Segretario Generale UGL - ha un altissimo valore simbolico, sia in termini religiosi e spirituali che civili. È la riconoscenza che anche un sindacato, un corpo intermedio, vuole tributare a un uomo che ha coniugato fede e rigore nelle indagini. Un uomo che ha pagato con la vita la sua coerenza. Per noi sono valori esemplari, che devono essere divulgati e che vogliamo onorare con questa giornata".

Presenti all'ostensione nella sede Ugl i vertici del sindacato, i dirigenti confederali, Luigi Ulgiati, Vicesegretario Generale dell'UGL, Luca Malcotti, Vicesegretario Generale dell'UGL. Al termine dell'ostensione, un momento di preghiera e la benedizione.

"Questa Peregrinatio - ha sottolineato Don Andrea Manto, della Diocesi Roma - non coinvolge solo chi lotta quotidianamente contro la mafia, come le forze dell'ordine, la magistratura, le istituzioni, coinvolge tutti noi cittadini per creare una mentalità che costruisca il bene comune".

Il pellegrinaggio della reliquia è stato organizzato dall'arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani.

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