Lavori urgenti, tribunale di Bologna deve traslocare per 2 anni
Bologna, 27 gen. (askanews) - "Più che fare il giudice, mi capita sempre più spesso di fare il capo cantiere". Lo ha detto, più o meno ironicamente, il presidente della Corte d'Appello di Bologna, Oliviero Drigani, annunciando un "progetto di lavori straordinari finanziato da fondi del Pnrr" per la sede della Corte d'appello a Palazzo Ranuzzi-Baciocchi e per Tribunale per i Minorenni che porterà a una vera e propria "rivoluzione" per avvocati, pm, giudici e per chi nei prossimi tre anni avrà a che fare con la giustizia in Emilia-Romagna. Entro il 2 maggio, infatti, dovranno partire i cantieri per un investimento complessivo di 3 milioni di euro. Già dai primi giorni di giugno dovranno traslocare circa 100 professionisti. La sede temporanea - o le sedi temporanee - non sono state ancora trovate e si dovrà discutere nelle prossime settimane col sindaco Lepore e con il presidente della Regione Bonaccini. Questo almeno l'auspicio di Drigani che in apertura dell'anno giudiziario farà un bilancio delle attività e un elenco dei "ritardi" accumulati negli ultimi dodici mesi.
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"Dobbiamo riproporre il tema della copertura di organici in una regione cuore, mi sono reso conto di quanto il nostro territorio sia scoperto nonostante l'importanza economico, imprenditoriale e sociale che esso ha - ricorda Drigani -. Domani conto di comunicare al capo di gabinetto del ministro Nordio e al rappresentante del Consiglio superiore della magistratura che abbiamo bisogno di loro, del loro aiuto e della loro attenzione. Questo territorio va aiutato nel suo sviluppo economico, sociale e imprenditoriale".
La parola d'ordine è "fare presto" perché a Bologna nel 2023 sono attesi in appello processi importanti. Il Presidente della Corte d'Appello di Bologna torna quindi a chiedere un aumento dell'organico, esattamente come un anno fa.
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"E' cambiata la consapevolezza, è aumentata la consapevolezza. Ma non sul piano delle strutture - spiega -. Ciclicamente arrivano 6 o 7 giudici ogni anno e ne vanno in pensione altrettanti. Quindi c'è un problema di struttura organica quanto meno per la Corte d'appello. Negli altri uffici siamo messi un po' meglio".
Un problema grosso si segnala a Piacenza, un tribunale tradizionalmente in sofferenza, e qualche disagio a Forlì e Ravenna, sedi dove possono essere destinati giudici di prima nomina.
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"La presidenza della seconda sezione penale è scoperta da novembre 2021 - conclude Drigani -. Ragionevolmente per i tempi tecnici che ci vogliono non avremo il nuovo presidente prima di settembre 2023. Con gli organici ridotti all'osso la mancanza di un presidente di sezione incide parecchio".