Francia, dopo la "tregua olimpica" riprendono trattative per il governo
Parigi, 23 ago. (askanews) - Passata la sbornia delle Olimpiadi, la Francia ridiscende su terra e il presidente Emmanuel Macron si appresta, sia pure a malincuore, a lavorare al governo che dovrebbe emergere dalle urne di luglio. Compito complicato perché dalle elezioni anticipate da lui volute non è uscita una maggioranza netta.
Primi ricevuti all'Eliseo, venerdì 23 agosto sono stati i ben 12 leader dei partiti che, dalla sinistra radicale agli ecologisti compongono il Nuovo Fronte Popolare, arrivato in testa alle elezioni. Alla loro guida la donna che hanno scelto come premier putativa, una ousider, Lucie Castets, economista e alta funzionaria, figura della società civile.
Il Nuovo Fronte Popolare è nato da una insolita ampia alleanza. A Macron hanno chiesto una risposta entro martedì. Ma hanno 182 seggi in Parlamento e la maggioranza è a 289, molto lontana.
A seguire sono stati ricevuti all'Eliseo i leader dei partiti centristi e di destra moderata che però sono arrivati in ordine sparso. Non è un mistero che Macron speri di riformare un suo governo appoggiandosi a loro. La coalizione Ensemble del presidente però di seggi ne ha solo 162 e i vari partiti minori di centro e di destra potranno dargliene solo un'altra ventina.
Sarebbe pensabile un'alleanza con la destra estrema del Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, che di seggi ne ha 143 e che sarà ricevuto lunedì? Sulla carta e in base alle dichiarazioni post voto, certamente no.
L'ipotesi più probabile resta un governo di minoranza . Lucie Castets da parte sua si dice pronta a lavorare per ottenere alleanze se sarà nominata.
"Il presidente sembra ancora tentato di cercare un suo governo, gli abbiamo detto che spetta al primo partito, il Nuovo Fronte Popolare, comporre un esecutivo e costruire alleanze con le forze politiche per assicurare la stabilità del paese".
Intanto sono passati 47 giorni dal voto e gli affari correnti restano in mano al primo ministro dell'ultimo governo Macron, Gabriel Attal.