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Luigi Di Maio sfacciato con Silvio Berlusconi: "Sì all'appoggio esterno. Contratto e ministri solo con Matteo Salvini"

I "segnali" di cui aveva parlato Matteo Salvini? Ci sono, ma non sembrano - ad ora - sufficienti per la formazione di un governo. Il sentiero, infatti, è strettissimo. Lo conferma Luigi Di Maio al termine del secondo giro di Consultazioni con Elisabetta Casellati, spiegando in buona sostanza di essere disposto ad accettare un governo con la Lega e l'appoggio esterno di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Proposta che sarebbe già stata rispedita al mittente da Silvio Berlusconi giovedì sera. Di Maio, infatti, pone come condizioni che il contratto di governo sia scritto esclusivamente da M5s e Salvini, e che della squadra dei ministri non facciano parte esponenti di FI e di FdI. Inoltre, Giggino è tornato a rivendicare la premiership per sé. Certo, Salvini potrebbe porsi come interprete delle istanze del centrodestra unito nella stipula del contratto, ma il veto ai ministri degli altri partiti appare più complesso da superare. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Dopo aver premesso che con la Lega c'è stata sintonia su alcuni temi, come "rendere operative le Camere e le commissioni speciali in tempi rapidi", il leader M5s ha sottolineato: "È chiaro che ci sia una disponibilità a discutere di programmi. Stamattina ci siamo sentiti io e Salvini e ci siamo detti disponibili a parlare di programmi. Ma è anche vero che noi oltre determinate barricate, oltre determinati limiti non possiamo andare. Ho detto chiaramente che c'è la disponibilità a firmare un contratto di governo con Salvini, e gli ho detto anche che saremmo stati disposti ad accettare che quel contratto firmato con lui potesse essere sostenuto da Forza Italia e Fratelli d'Italia. Ma era chiaro ed evidente che l'interlocuzione dovesse avvenire tra noi due. Perché? Perché se poi sento che mi si chiede di sedermi al tavolo con tre forze politiche, con Salvini, Meloni e Berlusconi, per concordare un programma di governo che deve ispirare un esecutivo in cui ci sono figure politiche che vengono dalla coalizione di centrodestra, capite che per noi è molto difficile digerire questo scenario", sottolinea. Leggi anche: Quel brutto sospetto di Salvini: "Forse, Di Maio..." E ancora: "Stiamo provando in tutti i modi a far capire che vogliamo dare un governo a questo paese. Siamo disposti anche a considerare il sostegno di FI e FdI - ha ribadito -, ma il contratto deve essere firmato da due persone che rappresentano le nostre due forze politiche, che abbiamo indicato sin dalle prime consultazioni". Ovvero da lui e da Salvini. "Non ci si può chiedere di ricominciare da capo - riprende Di Maio -. Come non è pensabile che si possa pensare che tre forze politiche contrattino ministri e parlamentari. Lo dico con tutta la volontà di collaborare alla formazione di un governo. Ce la metteremo ancora tutta: nulla per me è perduto, nulla si chiude". Infine, i ringraziamenti alla Casellati "per il lavoro molto prezioso che sta facendo e che ha fatto. È stato molto prezioso confrontarsi sugli scenari con lei, ed è per questo che con molta onestà andremo avanti ma senza potersi immaginare Di Maio al tavolo a quattro o Di Maio in un governo con ministri che provengono da quattro forze politiche diverse. Il M5s non è mai stato disponibile a una cosa del genere e mai potrà esserle", ha concluso.

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