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Giuseppe Conte, sì alla fiducia in Senato con 171 sì. M5s-Lega, c'è solo un modo in cui il governo può cadere

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Davide Locano

Dopo una lunga giornata di discorsi, attacchi e risposte in aula al Senato, il momento del primo verdetto: la fiducia al governo di Giuseppe Conte. E va tutto esattamente come previsto nelle ultime ore: sì alla fiducia con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astenuti. Una maggioranza, dunque, con molti voti di margine rispetto ai 145 necessari oggi (313 i senatori votati; 320 se il Senato fosse al completo). Nei giorni scorsi, si parlava di 6 voti di scarto, che sono diventati 10 (rispetto al massimo necessario per una maggioranza blindata, quota 161 voti) grazie ai due voti arrivati dagli ex M5s nel Gruppo misto (Buccarelli e Martelli) e ai 2 voti del Maie (Merlo e Caiata). Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Si astiene in blocco Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni: era previsto, ma si immaginava che nel segreto dell'urna qualcuno potesse accordare la sua fiducia all'esecutivo M5s-Lega, quasi fosse una sorta di "messaggio trasversale" al governo. Messaggio trasversale che, però, è arrivato dagli ulteriori 7 astenuti (i senatori di FdI, infatti, sono 18). Leggi anche: Conte, le parole su Putin: trionfa Salvini, Mattarella nel panico Resta il fatto che, grazie all'astensione di FdI (che magari un giorno potrebbe trasformarsi in un voto favorevole), il governo Conte nasce molto più solido del previsto. Al Senato, insomma, i presupposti per durare sembrano esserci tutti, magari considerando anche il fatto che, con il passare delle settimane, qualcuno da Forza Italia potrebbe "planare" nel gruppo della Lega. Se questo governo cadrà, insomma, stando a quanto dicono i numeri oggi, la ragione della rottura sarà esclusivamente politico. E Conte, oggi, può sorridere.