La lezione di un genio

Sergio Marchionne, Nicola Porro svela "la grande bugia con cui ha conquistato il mondo"

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Giulio Bucchi

Uscendo di scena, Sergio Marchionne consegna all'Italia due insegnamenti: viene prima l'uomo, e poi l'azienda. Secondo: l'Italia è industrialmente morta, bisogna guardare oltre. Nicola Porro, sul Giornale, ripercorre le orme del manager che in 14 anni, da quasi sconosciuto, ha prima salvato Fiat dal fallimento e poi l'ha rilanciata, spavaldamente, nel novero dei grandi player internazionali del mercato dell'automobile. Quello che pochi hanno sottolineato, scrive ancora il conduttore di Matrix, è che il suo capolavoro, cioè la fusione tra Fiat e Chrysler, sia stata in realtà un grande imbroglio, una finzione. Marchionne, da "genio affarista", "ha venduto la Fiat alla Chrysler, facendo finta che avvenisse il contrario". Così, tra polemiche e fallimenti tutto sommato marginali ("Non è riuscito con Lancia e Alfa", ricorda ancora Porro), ha salvato la famiglia Agnelli, fatto ricchi i suoi azionisti, con un patrimonio personale di mezzo miliardo di euro. Chapeau. Perché "anche le missioni impossibili, sono fattibili se si trova la persona giusta".