Ma Moratti che dice?

Inter, giallo cinese: smentita la partnership

Andrea Tempestini

  Il presidente Massimo Moratti aveva detto: "Sono orgoglioso per l'accordo con i cinesi". Peccato però che una manciata d'ore dopo sia stato smentito. La China Railway Construction Corp. (Crcc) ha negato venerdì mattina di aver raggiunto un accordo con l'Inter per l'acquisto del 15% delle quote azionarie della squadra di calcio. La notizia è stata rilanciata con un comunicato stampa diffuso dalla Borsa di Shanghai e ripreso dall'agenzia Nuova Cina. "Si negozia per lo stadio" - "La società - recita il comunicato -, le sue controllate e quelle delle quali detiene quote societarie non hanno mai intessuto rapporti e negoziazioni con l'Inter per l'acquisto di quote azionarie". Viene poi precisato che la controllata dalla Crcc, la China Railway 15th Bureau Group, ha avuto colloqui con la società calcistica italiana per la costruzione di un nuovo stadio a San Donato. Il comunicato, secondo quanto si è appreso, si è reso necessario dopo la diffusione di notizie relative all'acquisto di quote di minoranza dell'Inter da parte della Crcc. E nelle poche righe, di fatto, viene confermato almeno l'interesse alla costruzione del nuovo stadio. Le critiche della stampa - L'accordo, per altro, venerdì mattina era finito nel mirino della stampa cinese. In un editoriale, il China Daily, sottolineava: "La proprietà parziale di una squadra di calcio italiana non dovrebbe essere un obiettivo per gli investimenti di un'impresa di costruzioni come la Crcc". Il governo, continuava il commento, impone alle imprese statali di espandersi all'estero rispettando il proprio core business. "Se la Crcc insiste nel dire che le quote dell'Inter sono solo un investimento per il suo lavoro di costruzione - concludeva il quotidiano -, i regolatori nazionali dovrebbero capire che il muro eretto per prevenire investimenti azzardati all'estero è troppo basso e può essere saltato".