In piazza

Alessandro Sallusti: Landini e la sinistra arcobaleno "utili idioti" di Putin in Italia

Alessandro Sallusti

Come ai tempi del terrorismo, la sinistra politica e sindacale italiana ci mette un po’ a scegliere da che parte stare della storia. Allora era «né con le Brigate Rosse né con lo Stato», oggi è «né con Putin né conla Nato», come ha detto chiaramente la maggior parte dei partecipanti alla manifestazione indetta ieri a Roma dalla Cgil di Landini, in un tripudio di bandiere rosse e della pace, che non sono esattamente il vessillo dell’Ucraina, nazione aggredita e martoriata. Agli amici di Landini, utili idioti di Putin in Occidente, vogliamo dire chiaro che noi siamo per la pace quanto e più di loro, ma visto che oggi non per nostra volontà c’è una guerra in Europa che ci coinvolge fin sopra i  capelli, la politica del né-né diventa un’arma micidiale offerta al nemico Putin, che ancora ieri ha equiparatole sanzioni economiche sottoscritte dall’Italia a un’aggressione militare. Viene in mente la celebre frase che Winston Churchill pronunciò all’indomani della neutralità che nel 1938, alla conferenza di Monaco, Inghilterra e Francia scelsero nei confronti delle ambizioni della Germania di Hitler sulla Cecoslovacchia: «Potevano scegliere tra il disonore e la guerra: hanno scelto il disonore e avranno la guerra».

 

 

 

Se oggi Landini e la sinistra possono protestare in piazza contro la Nato, e quindi a difesa delle ragioni di Putin, lo si deve solo al fatto che le forze armate occidentali ci hanno liberato dal nazifascismo prima e hanno difeso le nostre libertà fondamentali poi, anche quelle potenzialmente pericolose, come è poter esprimere sempre e comunque il proprio pensiero. Non è un caso se, dopo aver scatenato l’inferno in Ucraina, il primo atto di Putin è stato silenziare con la forza la stampa e l’opinione pubblica (ieri per la prima volta nella sua storia la Rai ha evacuato la sede di Mosca per ragioni di sicurezza ma anche di dignità). In Russia i Landini, i cortei e le bandiere della pace non sono graditi. No, non è il momento del né-né. A chi spara su bambini, donne e anziani inermi non si può concedere neppure un minimo spiraglio di credibilità, e se questo purtroppo avviene è perché non tutta la sinistra italiana ha fatto fino in fondo i conti con la storia criminale e sanguinaria del comunismo dal quale proviene e che sotto sotto ancora rimpiange. Ecco, noi il comunismo ancora lo combattiamo, anche nella sua riedizione putiniana e landiniana.