Alessandro Sallusti
"Matteo Renzi è di centrodestra". Parola di Alessandro Sallusti che, intervenuto a In Onda, non ha dubbi: "Silvio Berlusconi ha sempre sostenuto fosse il suo erede". Nella puntata di martedì 2 agosto, il direttore di Libero racconta un particolare inedito a Marianna Aprile e Luca Telese. "Una volta Berlusconi mi raccontò che il problema è la malasanità italiana, perché in ospedale c'era due neonati: Renzi e Alfano...". Poi prosegue: "Il suo era Renzi, ma hanno scambiato i bambini nelle culle e lui si è trovato con Alfano". Immediata la reazione della conduttrice: "Chiudiamo la puntata con questa immagine terribile".
Poco prima il direttore si è soffermato su un'altra alleanza, quella appena suggellata tra Partito democratico e Azione: "Non capisco una cosa - ha messo le mani avanti -. Poi magari Calenda prenderà il 30% e governerà da solo questo Paese. Ma l'ultimo sondaggio dà il Pd al 23,4%, Azione e +Europa al 5,2 per cento".
Da qui la stoccata: "Ma di cosa stiamo parlando? Due front-runner? A me sembra una roba un po' bizzarra, onestamente. Parliamo di parità di condizioni con queste cifre? Secondo me Letta si è bevuto il cervello", Per Sallusti infatti Calenda non è il salvatore della patria, ma solo un politico che a stento ottiene il 5 per cento.
Il Ruberti gate? Scene imbarazzanti. Il video rubato in cui il capo di gabinetto del sindaco di Roma Albino Ruberti, dopo una cena, minaccia di morte un commensale che era con lui ha portato alle dimissioni dello stesso braccio operativo del sindaco Gualtieri e al ritiro della candidatura alle politiche di Francesco De Angelis, che era con lui quella sera. Se ci saranno inchieste stabiliranno le colpe, pare che ci sia di mezzo una storia di assicurazioni del Comune di Roma e scambio di favori.
Questa, in ogni caso, è una bellissima cartolina del Pd romano. Nella Capitale si diceva: "Non solo Cesare deve essere immacolato, anche sua moglie". In questo caso la moglie è Ruberti e Cesare è il sindaco Gualtieri, che rischia di perdere credibilità. Due cose: non è che con le dimissioni di Ruberti può tornare tutto come prima, perché c'è un pentolone da scoperchiare. Seconda cosa: qui si prova la nobiltà della magistratura. Sarebbe bello che l'ex capo di gabinetto venisse trattato dai magistrati, e da certa stampa, così come vengono solitamente trattati i politici di centrodestra. Il video-commento del direttore di Libero Pietro Senaldi.