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Repubblica fuori controllo contro Meloni: quattro pagine di assoluto delirio

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La vittoria del centrosinistra nei capoluoghi ai ballottaggi delle amministrative ha fatto montare la testa alle opposizioni, che - forti di questo presunto trionfo - iniziano ad attaccare il governo e la premier Giorgia Meloni sulla base del nulla. Lo testimonia, tra le altre cose, lo scenario politico dipinto oggi dal quotidiano La Repubblica. A partire dal titolo di prima pagina, "Meloni ci allontana dall'Europa". Secondo il giornale diretto da Maurizio Molinari, la presidente del Consiglio non starebbe facendo un buon lavoro nelle trattative in corso a Bruxelles per i nuovi vertici. Strano, dal momento che la stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, conta di negoziare proprio con Meloni per essere riconfermata. Senza contare che per l'Italia sarebbe in ballo una vicepresidenza con delega "di peso". 

Ancora più duro Stefano Cappellini, che titola il suo articolo "Così vicine così lontane, Giorgia e Marine vincenti di insuccesso e prigioniere del ghetto". Il riferimento è, ovviamente a Giorgia Meloni e Marine Le Pen, leader del Rassemblement National in Francia. Secondo il giornalista di Repubblica, insomma, la premier sarebbe "vincente di insuccesso". Peccato che a contraddirlo ci siano i dati degli ultimi mesi, a partire dal trionfo di Fratelli d'Italia alle europee e da un consenso ormai superiore a quello che la Meloni riuscì a conquistare alle politiche di due anni fa. Il centrodestra, probabilmente lo si è dimenticato, si è imposto in tutte le votazioni che ci sono state finora, fatta eccezione appunto per i ballottaggi e per la sconfitta alle regionali in Sardegna. 

Ma non è finita qui: il lavoro di "distruzione" dell'immagine della premier prosegue su Repubblica con il commento di Michele Serra, secondo cui Meloni in Europa non sarebbe ascoltata da nessuno. Il motivo? Perché - a suo dire - non ripudia il fascismo. Infine, ecco il commento di Carlo Bonini, intitolato "Di chi è l'Italia peggiore". La sua risposta? "Diciamolo con franchezza: la sua Italia". Secondo il giornalista, Meloni, da quando si è insediata a Palazzo Chigi avrebbe fomentato "risentimento e vittimismo" garantendo "impunità fiscale, protezionismo, corporativismo". Solo insulti gratuiti e infondati che non rendono giustizia all'operato del governo fino a oggi.

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