Quel che non torna

Giustizia, Roberto Calderoli: "Sono stupito, nel 1987...". Gioco sporco della Consulta per "proteggere" i magistrati?

La Consulta ha ammesso cinque quesiti sulla giustizia. Proposti e depositati dalla Lega e dai Radicali, i due partiti hanno visto bocciare solo la responsabilità civile dei magistrati. Un buon risultato per il Carroccio, anche se Roberto Calderoli non nasconde una certa amarezza. In collegamento con L'Aria Che Tira su La7, il leghista vicepresidente del Senato esordisce: "Avrei preferito fosse un 6 a zero e non un cinque a 1, diciamo che il bicchiere è quasi pieno". Nonostante questo Calderoli tiene a precisare con Myrta Merlino che "le difficoltà sui referendum ci sono sempre, ma io i 'no' li rispetto e invito ad andare a votare".

 

 

L'unica rimostranza? Un po' di stupore. "Mi ha sorpreso che la Consulta abbia bocciato la responsabilità diretta civile dei magistrati, per dolo o per colpa, perché il referendum che si è svolto nel 1987 era assolutamente analogo e dichiarato ammissibile, quindi non si capisce perché nel 2022 invece diventa inammissibile". Invitato dalla conduttrice, Calderoli scende nel dettaglio e spiega la differenza tra responsabilità diretta e indiretta. "In questo momento chiunque si senta danneggiato per colpa di un magistrato deve agire contro lo Stato. Se lo Stato viene condannato, allora può rivelarsi sul magistrato ma solo in parte nel suo stipendio. Il nostro obiettivo era invece quello di far cadere la responsabilità sia sullo Stato che sul magistrato".

 

 

Un quesito molto vicino alla sensibilità popolare, tanto che ora si teme il non raggiungimento del quorum. Se questo non viene raggiunto, la disposizione in oggetto non può essere abrogata. Intanto sono stati approvati i quesiti sulle funzioni da riconoscere ai consigli giudiziari, sull'indebolimento delle correnti, sulla separazione delle funzioni dei magistrati, sull'abrogazione della legge Severino e sui limiti della custodia cautelare in carcere.

 

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