Il senatore

Roberto Calderoli, la fucilata contro Giorgia Meloni: "Faccia pure. Tanto ora parlano gli italiani..."

Dietro ai quesiti del referendum Giustizia c'è Roberto Calderoli. E' stato lui a scriverli evitando trappole formali. e ora in una intervista a La Stampa il senatore leghista esulta: "È una vittoria della Lega e dei radicali nel primo pezzo del percorso. Da adesso non c'è più un'appartenenza politica, appartiene al popolo". E si dice convinto che "i cittadini che hanno avuto a che fare con la giustizia si esprimeranno". Non è passato il quesito sul "chi sbaglia paga", "quello che dava più fastidio", osserva Calderoli. "Vorrà dire che il 'chi sbaglia paga', diventerà il 'chi sbaglia non paga'. Lo utilizzerò durante la campagna referendaria".

 

 

Rispetto alla bocciatura su eutanasia e cannabis, sottolinea il senatore, "nella vita ho preso molte musate contro i muri della Cassazione e della Consulta. Da lì ho imparato come si presentano i quesiti per non farseli bocciare, per dei tecnicismi. Le obiezioni di Amato indicano che c'è stato qualche problema, io li avrei scritti in maniera diversa e poi avrei votato No".

 

 

E Giorgia Meloni vuole votare No ai due quesiti. "Faccia pure. Ora contano i cittadini", taglia corto Calderoli. E sulla possibilità che il centrodestra possa ritrovare l'unità sulla giustizia, dice: "I referendum intervengono su temi che il centrodestra non ha risolto per trent'anni. Su questo siamo uniti". E conclude: "Passare dal giustizialismo, alla giustizia giusta è stata una grande evoluzione. Mia e della Lega".