Ali Agca non usa giri di parole e a LaPresse, in modo indiretto, risponde a Pietro Orlandi che a Di Martedì ha sollevato dubbi sulla figura di Papa Giovanni Paolo II sul caso Emanuela Orlandi. E il fratello della ragazza scomparsa nel salotto di Floris ha affermato: "Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case...". Agca afferma: "Il Vaticano deve liberarsi dalla menzogna diabolica in cui fu imprigionato liberando immediatamente Emanuela e Mirella, non ascoltando nessuno ma solo il Vangelo". L'uomo che attentò alla vita del Papa esclude la pista della pedofilia. Per lui si tratta di "accuse terribili e orribili che devono terminare con l’immediata liberazione di Emanuela e Mirella. Altrimenti il povero Giovanni Paolo II, uomo onesto e innocente, sarà spacciato nel mondo come il Santo del satanismo".
Agca rinnova inoltre l’appello a Papa Francesco chiedendo di liberare "immediatamente il Vaticano da questa atroce prigionia e tortura permanente liberando Emanuela e Mirella". E ancora: "Non esiste nessun omicidio e nessuno stupro. La giustizia vaticana e la giustizia italiana non devono disturbare nessuno con infamanti accuse di stupro e pedofilia e omicidio sul caso di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori perché non esiste nessun omicidio e nessuno stupro contro Emanuela e Mirella".