Allarme rosso

Il comando dei vigili un dormitorio per immigrati: la denuncia

La denuncia arriva il dì della vigilia, la polemica travolge il Natale e (adesso che è passato pure Santo Stefano) diventa un caso politico. Il 24 dicembre due sindacati della Polizia Locale di Milano, il Cse Flpl e il Sulpl, scrivono una lettera, indirizzata al comandante del Corpo, Marco Ciacci, per denunciare la situazione dei minori non accompagnati in città. «Spesso la struttura di via Zendrini», dicono, «non è in grado di accoglierli e, quindi, vengono ospitati nei comandi di Zona, sono costretti a dormire su panchine di legno, senza neanche la possibilità di lavarsi e con indumenti non adatti alla stagione invernale». 

Fanno anche riferimento a un caso specifico, i sindacati dei ghisa, parlano di un minore straniero, in Zona 5, che avrebbe stazionato al comando e per il quale «i prossimi tentativi di ricollocarlo non potranno essere effettuati prima del 27 dicembre (ossia oggi, ndr), sempre sperando che qualcuno sia disposto ad accoglierlo». «Abbiamo un doppio problema», racconta a Libero Grazia Ingrao della segreteria Sulpl, «da un lato dobbiamo tutelare i minori e garantire loro un’accoglienza adeguata, dall’altro dobbiamo tutelare anche i nostri operatori. Lo screening sanitario, per esempio non c’è. Queste questioni si possono risolvere potenziano la struttura oppure, temporaneamente, in alternativa, utilizzando la protezione civile. Sono temi, però, che vanno posti». Specie a Milano. La Milano accogliente, la Milano senza muri del centrosinistra che, da sempre, ne fa una battaglia. 

 

STOCCATA POLITICA
Per accudire questi ragazzi disperati che scappano dalle guerre e dalla fame serve (prosegue la lettera) personale costante che, invece, «viene distolto dal servizio al cittadino»: il risultato è che «questa situazione non può essere sostenuta dalla sola polizia locale» e «l’amministrazione comunale che si è sempre detta paladina dell’accoglienza deve farsi parte diligente per trovare misure immediate ed efficaci».

La stoccata è chiara, di giri di parole non ce ne sono e Palazzo Marino, il giorno dopo, risponde che: «A fronte dei soli quattrocento posti nella seconda accoglienza prevista dal governo a Milano», i minori non accompagnati «sono oltre 1.300 e il Comune deve accompagnarne il 30 per cento fuori città, di cui il 20 per cento fuori Regione, perché il sistema è saturo». Ma guarda un po’.

«Non solo, il Comune ha anche predisposto oltre cento posti per la primissima accoglienza che dovrebbe essere gestita dallo Stato. Chi critica il Comune di Milano sbaglia bersaglio», insomma, «da due anni questa amministrazione denuncia la mancanza di una regia nazionale».
Circa il ragazzo che sarebbe stato ospitato nei locali del Municipio 5, invece, una nota dell’assessore al Welfare Lamberto Bertolè specifica che «è stato collocato nel piccolo rifugio di via Aldini nella serata del 24 dicembre».

Tant’è. Il centrodestra meneghino prende la palla al balzo. L’ex vicensidaco e assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) ricorda che «prima dei sindacati, lo scorso 23 novembre, la procuratrice della Repubblica Russo, facente funzioni presso il tribunale di Milano per i minorenni, aveva già denunciato la situazione in città relativa ai flussi migratori di questi minori che stava assumendo una crescita preoccupante, allarmante e ingestibile».

SINISTRA SCONFITTA
«È il frutto», aggiunge De Corato, «delle campagne migratorie che tutta la sinistra, soprattutto a Milano, ha voluto attuare in termini di immigrazione negli ultimi dieci anni. A Milano nel 2017, Sala, Majorino e Rozza, hanno organizzato marce in città, soprattutto in Porta Venezia, e pranzi al Parco Sempione a cui hanno partecipato migliaia e migliaia di immigrati.

Nel frattempo, Bertolè continua a prenderne le difese e scaricarli sui vigili, nonostante gran parte di loro continuino a delinquere. Il governo ha tolto il patrocinio gratuito, questo consentirà di garantire una maggiore tutela solo a chi ne ha davvero diritto». Si unisce agli appelli dei sindacati anche la consigliera comunale ed europarlamentare della Lega Silvia Sardone «verso il Comune per la disastrosa gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati senza documenti. È assurdo», chiosa l’esponente del Carroccio, «che dormano nei comandi di Zona perché non ci sono strutture disponibili, in condizioni non consone a una vita dignitosa». Tutto questo, secondo Sardone, «perché la sinistra che mal amministra Milano, oltre riempirsi la bocca coi soliti slogan pro immigrazione, non sa programmare efficientemente l’accoglienza. I vigili dovrebbero occuparsi della sicurezza in città, già ai minimi termini, anziché gestire l’emergenza dei minori non accompagnati che non compete loro».