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Controcorrente, Rampini: "La Cina ha mostrato i muscoli e...", cosa è successo con Abe in Giappone

"E' un Paese dove c'è pochissima violenza, sia criminale che politica": Federico Rampini, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente su Rete 4, ha parlato dell'attentato all'ex premier giapponese Shinzo Abe, ucciso nelle scorse ore, durante un evento elettorale. "Lo choc è dovuto al fatto che quella società non è abituata a questo genere di tragedia", ha continuato l'esperto di politica internazionale.

 

 

 

Rampini, poi, ha anche spiegato quanto sia stato importante il ruolo di Abe nella politica estera del Giappone: "Lui ha lasciato una traccia molto profonda. È stato il traghettatore del Giappone da una tradizione di basso profilo nella politica estera, quella del dopoguerra con una costituzione pacifista e il divieto di riarmo, a un cambiamento importante. Prima era un Paese che cercava di non farsi notare troppo negli affari internazionali, mentre negli ultimi anni - e in particolare sotto Abe - questo è cambiato per una ragione molto semplice che si chiama Cina".

 

 

 

Secondo l'editorialista del Corriere della Sera, Pechino ha giocato un ruolo molto importante nel cambio di passo del Giappone. Rampini, in particolare, ha fatto riferimento alla "crescita della Cina, non solo come superpotenza economica ma anche militare e con dei comportamenti sempre più aggressivi nei mari limitrofi". E infine: "Questa Cina che mostra i muscoli sempre più spesso ai Paesi vicini ha spinto il Giappone a diventare un Paese con un profilo un po' più importante".