Via libera della Commissione bilancio del Senato alla manovra. Al termine della maratona notturna, ieri mattina sono stati votati gli emendamenti e il mandato al relatore a riferire in aula, dove il testo approderà domani. Il voto di fiducia sul maxi-emendamento e quello finale sono invece previsti venerdì, in linea con l’obiettivo di chiudere il 29 dicembre, con l’approvazione definitiva della Camera. Diverse le modifiche apportate alla legge di bilancio: dalle pensioni dei medici alla rimodulazione degli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto. Ma il vero nodo ancora da sciogliere resta il Superbonus. Che è rimasto fuori dalla manovra. La riunione notturna della Commissione bilancio non è riuscita a trovare la quadra, anche se, da quanto emerge, appare scontato un intervento per salvare i lavori avviati dai condomini dalla tagliola del 31 dicembre, quando l’agevolazione scenderà al 70%.
LE OPZIONI
Al momento, le opzioni sono due: un provvedimento ad hoc, oppure il Milleproroghe. In ogni caso, la misura dovrà essere a saldo zero (o quasi) per le casse dello Stato nel 2024. «Questi giorni e queste ore sono state un momento di confronto con il governo e i vari ministeri ma soprattutto col Mef» ha dichiarato uno dei tre relatori alla manovra, Guido Liris. «Abbiamo affrontato più volte questo tema e l’ipotesi su cui da subito ho lavorato, quello del Sal straordinario senza proroghe e senza onerosità sul 2024, che andava un po’ incontro ai paletti messi dal Mef, può essere calzante e vedere la luce» ha precisato il senatore di Fratelli d’Italia. Quanto alle tempistiche e al veicolo normativo che sarà utilizzato, Liris assicura che si punta a chiudere entro la fine dell’anno «non per forza col Milleproroghe, che avrebbe delle difficoltà, ma c’è l’ipotesi di un provvedimento ad hoc».
Una posizione analoga è stata espressa dal relatore della legge di bilancio di Forza Italia, Dario Damiani. «Abbiamo atteso tutta la notte che dagli uffici del ministero ci fosse un segnale che poi non è arrivato. Quindi adesso in manovra non ci sono più spazi perché si va con la fiducia in Aula» ha detto il senatore, spiegando che una possibilità è rappresentata dal Milleproroghe. Una strada che «non è difficile perché il provvedimento deve andare ancora in Consiglio dei ministri, quindi c’è ancora spazio prima del 31 dicembre». Secondo la Cna, in assenza di un intervento, sono 25mila i cantieri che non riusciranno a ultimare i lavori entro la fine dell’anno, «con pesantissimi effetti sulle imprese e sulle famiglie».
Quanto agli emendamenti approvati ieri, quello che ha suscitato le maggiori critiche da parte dell’opposizione è la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto. Per finanziare l’opera, 2,3 miliardi di euro (su 11,6 totali spalmati fino al 2032) verranno dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) per la programmazione 2021-2027, liberando così risorse dal bilancio dello Stato. L’Fsc contribuirà con 718 milioni di competenza dei ministeri e con i restanti 1,6 miliardi destinati a Sicilia e Calabria.
LE MODIFICHE
Sul fronte delle pensioni, non ci saranno tagli agli assegni di anzianità per sanitari, dipendenti comunali, maestri e ufficiali giudiziari che lasceranno il lavoro a 67 anni. Mentre viene confermata la decurtazione in caso di pensione anticipata (42 annidi contributi, ma prima dei 67 anni di età). Per i sanitari, il taglio è tanto minore quanto più si ritarda il ritiro. Novità anche per gli affitti brevi: la cedolare secca sarà al 26% per il 2° immobile dato in locazione. Infine, 211 Comuni ritardatari avranno più tempo per decidere le aliquote Imu. Le relative delibere devono essere pubblicate entro il 15 gennaio 2024. L’eventuale differenza tra le vecchie aliquote e quelle nuove andrà versata entro il 29 febbraio 2024. Intanto, oggi il Consiglio dei ministri approverà il decreto legislativo con il primo modulo della riforma Irpef, che rientra tra le misure della manovra e che si applica solo per il 2024. Il testo prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni fino a 28mila euro con aliquota al 23%.