Leader azzurro

Silvio Berlusconi rompe il silenzio su Adriano Galliani: "Che notizie ho sulle sue condizioni", il dramma-coronavirus

Salvatore Dama

Silvio Berlusconi smentisce le divisioni all'interno di Forza Italia. È vero che «ogni scelta provoca delusione e amarezza», ma le notizie di litigi sono solo «pettegolezzi». Il leader forzista dichiara che non tollera e «non tollererà mai la nascita di correnti come quelle che dilaniano oggi altri partiti». Il Cavaliere promuove poi il governo Draghi: «È in carica da poche settimane, ma ha già dimostrato una profonda discontinuità» rispetto al passato. E si dice fiducioso sui ristori: «Abbiamo ottenuto garanzie». Quanto all'Europa, infine, il presidente azzurro non se la sente di criticare Bruxelles, ma ammette che il sistema ha dimostrato «di essere lento e farraginoso nei suoi processi».

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio I partiti, con il passaggio all'era Draghi, stanno attraversando momenti di fibrillazione. Pd, Cinquestelle e anche Forza Italia. Le cronache riferiscono di frizioni nella classe dirigente azzurra. È così?
«Ernesto Galli della Loggia, in un recentissimo articolo ha contrapposto i partiti "di un tempo" - dei quali il Pd sarebbe l'unico sopravvissuto, oggi messo in crisi dal governo Draghi - ai nuovi partiti "personali" come Forza Italia. È un'analisi interessante, ma parziale (sono in crisi anche movimenti tutt' altro che tradizionali come i Cinquestelle) e soprattutto impropria per quanto riguarda Forza Italia».

 

 

In cosa si differenzia FI?
«Certamente la storia di Forza Italia coincide con il mio ruolo di leader, riconosciuto dagli elettori con oltre 200 milioni di voti complessivi in questi 27 anni. Tutto questo però si è tradotto in un progetto politico che non era mai esistito in passato in Italia e che ci rende profondamente diversi da tutti gli altri: Forza Italia nasce da una sintesi dei valori e dei principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti. Noi, a differenza di tutti gli altri, avversari ed anche alleati, non abbiamo mai avuto e non abbiamo oggi il problema di ridefinire la nostra identità. La partecipazione al governo Draghi - che è una risposta di emergenza a una situazione del tutto eccezionale - è per noi la logica conseguenza della responsabilità verso la nazione che deriva proprio dai nostri valori».

Le nomine ministeriali, ma anche le ultime (capogruppo e vice presidenza della Camera), hanno creato sacche di malcontento nel suo partito. Ha senso parlare di divisione tra "governisti" e "sovranisti"?
«Naturalmente ogni scelta provoca delusione e amarezza in chi si proponeva ed ha visto altri scelti al suo posto. Ma chi conosce Forza Italia sa che le capacità, l'impegno e la lealtà da noi vengono sempre premiati. Tutte le nostre scelte, per il governo, gli incarichi parlamentari, gli organi di partito sono ispirate a questo solo criterio. Non tollererò mai, e non lo tollererebbero i nostri elettori, la nascita di correnti come quelle che dilaniano oggi altri partiti. Non ve ne sarebbe alcuna giustificazione politica, perché i nostri valori - liberali, cristiani, garantisti, europeisti - e la nostra politica di responsabile e fattivo sostegno al governo Draghi trovano la condivisione di tutti. Il resto sono pettegolezzi e retroscena di fantasia».

 

 

Finora il governo Draghi non sembra essere riuscito a dare vera discontinuità rispetto all'esecutivo Conte. È ancora convinto della scelta che avete fatto?
«Non sono d'accordo. Il governo Draghi è in carica da poche settimane, ma ha già dimostrato una profonda discontinuità nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché si è passati da scelte improvvisate e contraddittorie alla chiarezza di indicazioni stabili, coerenti e programmate in merito alle dolorose scelte da compiere, come le chiusure. Nel merito, venerdì il presidente Draghi ha annunciato un nuovo scostamento di bilancio per aiutare famiglie e imprese e il superamento del criterio dei codici Ateco per i risarcimenti, proprio come avevamo chiesto noi. Il consiglio dei ministri ha approvato su nostra proposta le norme sui congedi parentali immediati e il contributo per le babysitter per le famiglie alle prese con la chiusura delle scuole. Si è raddoppiato il numero delle vaccinazioni e si va verso l'obiettivo che noi abbiamo indicato di 500mila vaccinazioni al giorno. Mi sembra un buon inizio».

Si va verso una nuova stretta generalizzata. Chiudono scuole, ristoranti, bar. Lei è d'accordo? Non c'è una via alternativa a quella intrapresa dal precedente governo?
«Le chiusure devono essere l'extrema ratio quando nessun altro provvedimento può funzionare. Hanno un effetto gravissimo sulla vita di famiglie e imprese. Temo però che l'andamento del contagio non lasci altra strada rispetto ai provvedimenti presi. Abbiamo superato i centomila morti per effetto di questa terribile e insidiosa malattia. Vorrei però sottrarre questo argomento alla polemica politica. Devono essere gli scienziati a dirci quali provvedimenti sono efficaci per la salute pubblica. Alla politica tocca garantire invece risarcimenti immediati e adeguati per chi è danneggiato da queste scelte».

 

 

Tantissime attività sono sull'orlo del default. I ristori tardano ad arrivare. Eppure questo è un punto su cui Forza Italia si è battuta molto. Che succede?
«I ritardi spero e credo appartengano al passato. Abbiamo chiesto e ottenuto rigorose garanzie: quello che abbiamo visto - mesi di attesa per i ristori e la cassa integrazione - non dovrà accadere mai più».

Anche la campagna vaccinale non rispetta il suo cronoprogramma. È giusto seguire un ordine anagrafico oppure lei condivide la "teoria Bertolaso": meglio vaccinare prima le categorie più esposte?
«Sono criteri complementari, non contraddittori: l'ordine anagrafico è giusto, ma naturalmente va derogato per alcune categorie a rischio o comunque essenziali per la cura dei malati e il funzionamento del sistema-paese».

Ritiene che l'Europa e in particolare la leadership tedesca della Commissione Ue abbiano deluso nella gestione centralizzata dei vaccini?
«Non credo sia una colpa specifica della Commissione. Ritengo piuttosto che il sistema-Europa abbia dimostrato di essere lento e farraginoso nei suoi processi, mentre altri paesi, Israele, il Regno Unito, gli Usa hanno dimostrato che si può fare in fretta e meglio. L'Europa può e deve recuperare il tempo perduto. Credo che la presidente von der Leyen e il nostro premier Draghi stiano lavorando per questo. Come con il Recovery Fund, l'Europa si muove lentamente, ma nella direzione giusta»

Lei guida Forza Italia dal ‘94. Tempo in cui la sinistra ha cambiato più di dieci leader. Ora è il turno di Enrico Letta. Cosa pensa di lui?
«Mi auguro, nell’interesse del funzionamento del governo e della vita pubblica, che riesca a dare stabilità al Partito democratico. Naturalmente le differenze di visione politica rimangono».

Lei ha vissuto sulla sua pelle cosa significa il Covid. Vuole mandare un messaggio ad Adriano Galliani, suo amico e compagno di tante avventure sportive e non?
«Adriano è uno dei miei più cari amici. Ho notizie sull’andamento del suo decorso verso la guarigione più volte al giorno. Gli mando un grande abbraccio affettuoso e gli “ordino” di sbrigarsi a guarire: abbiamo bisogno di lui per portare il Monza in serie A».