Sibillino
Massimo D'Alema, il retroscena: "Ha detto ai forzisti di non insistere con Berlusconi al Quirinale, sennò..."
Ai funerali di Stato per David Sassoli Massimo D'Alema aveva incrociato un gruppo di dirigenti del centrodestra, tra i quali c'era anche Tajani. "Se voi continuerete a insistere su Berlusconi, alla fine arriverà Draghi", aveva consigliato l'ex premier. Tanto che il leader udc Lorenzo Cesa era ricorso a una battuta per svelenire il clima: "Massimo, a questo punto mandaci la parcella", rivela il Corriere della Sera. "Io faccio il consulente per le grandi banche d'affari, diciamo".
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Nelle stesse ore Berlusconi ad Arcore lavorava alla lista dei cento grandi elettori necessari a tenere in vita le speranze quirinalizie del leader. "Il Cavaliere sarebbe dovuto andare a Strasburgo, alla commemorazione del presidente del Parlamento europeo, per incontrare una serie di personalità in funzione della sua candidatura. Ma la situazione a Roma è precipitata e non c'è più lo stesso clima delle scorse settimane", rivela il Corriere. "Senza l'appoggio politico di un gruppo esterno al centrodestra - commentava uno degli alleati più fedeli a Berlusconi - sarebbe difficile raggiungere l'obiettivo".
A complicare la partita del Cavaliere si sono aggiunte chiare manovre di disturbo. "A partire dallo scritto che Verdini ha fatto pervenire a Confalonieri e Dell'Utri. Perché una lettera riservata, costruita ad arte per essere pubblicata, è tutto fuorché un gesto di sostegno al sogno di Silvio. Tra gli amici di una vita di Berlusconi c'è chi è rammaricato, e non da oggi, per il troppo colore e il troppo clamore che hanno accompagnato nell'ultima fase l'Operazione scoiattolo", scrive sempre il Corriere che rivela anche come unno degli sherpa del Cavaliere ha spiegato che, "gli alleati adesso stanno provando a non far arrivare Berlusconi in Aula", riferendosi alle manovre di Matteo Salvini.