L'intervista

Claudio Messora, "così Santoro seppellirà Giuseppe Conte": informazioni riservate

Francesco Specchia

Claudio Messora, nella palude dell'informazione - soprattutto della controinformazione italiana è un caso da studio, simile a quello delle radio libere anni '70. Nato ad Alessandria d'Egitto in un anno imprecisato, quest'ex musicista (ha vinto perfino Castrocaro) è partito come Mazarino della Comunicazione del M5S, pioniere del citizen journalism dinamitardo, vessillifero del sovranismo, nonché tenutario di un sito, ByoBlu, che, solo su Youtube, faceva 100 milioni di visualizzazioni frequentando politica e grandi inchieste spesso a senso unico. Dopo la rottura col M5S, Messora è a oggi a capo di un piccolo impero mediatico che tra radio, tv e digital sta spazzando via la concorrenza. Il suo de profundis per i 5 Stelle è un po' venato da nostalgia. Un po'.

Tra i 5 Stelle s'avverte un delirio diverso. Grillo che dice a Draghi di licenziare Conte, la crisi di governo. Cosa accadrà? Non è che se i 5 Stelle vanno al voto spariscono (alle elezioni hanno fatto il 2,5%)?
«I 5 stelle sono già spariti. Sono anni che non esistono più per chi li ha eletti. Continuano ad esistere solo nei palazzi. Sono quello che resta di un sogno, come quando la mattina ti svegli a letto tutto sudato».

La scissione di Di Maio. Grillo gli dà del "traditore". Cosa è successo? Chi lo seguirà? Perché tutto questo, diomio?
«Conte aveva ereditato il M5S, capendo che, così come era diventato, alle prossime elezioni non avrebbe più preso un voto. Così ha tentato di riconquistare una fetta di elettorato priva di rappresentanza, contraria all'invio delle armi in Ucraina. Ma questo rischiava di far cadere il governo. Che, se cade, significa che i M5S vanno tutti a casa. Di Maio ha atteso l'esito delle elezioni, e poi si è "messo in proprio" in salvataggio di Draghi. Promettendo un terzo mandato a chi non aveva più speranze...».

 

 

È il caos. Qual è la differenza col M5s delle origini? Questo M5S non ha esaurito la sua mission, diventando parte del sistema?
«I 5 stelle di Casaleggio volevano democrazia diretta, trasparenza nei palazzi, erano contro la finanza speculativa e i finanziamenti statali. La mossa dell'Alde al Parlamento Europeo, con M5S che voleva entrare nel partito più europeista in cambio di poltrone e potere, fu l'inizio. Poi fu proprio Di Maio a dare il colpo di grazia, inaugurando la stagione degli incontri con le lobby a porte chiuse, dei pranzi con la Trilaterale, delle rassicurazioni alle banche sui pignoramenti più rapidi. E adesso finisce di smembrare i 5Stelle, per guadagnarsi la gratitudine di Draghi. Per questo Grillo lo chiama traditore».

Hai detto che Rocco Casalino, ti deve molto. In che senso? Cosa consiglieresti nella comunicazione di Conte, ora?
«Lo ha detto lui. In effetti fui io ad assumerlo e a dargli il ruolo di gestione dei rapporti con le tv, a difenderlo da Casaleggio che non lo voleva e poi a caldeggiarlo in sostituzione mia, quando andai in Europa. Il resto lo ha fatto tutto da solo. Era un "grillino" sui generis. Noi predicavamo la semplicità, lui veniva in Senato con abiti firmati e cinture di Gucci. Però è un lavoratore infaticabile e - a differenza mia - ha un'ambizione senza freni. Se vuole aiutare Conte e il M5S ad invertire la parabola, gli consiglierei la comunicazione degli inizi: umiltà e tornare a picconare il sistema da fuori».

Come vedi Di Battista e i duri e puri del M5S? C'è un'altra possibilità per loro?
«Di Battista è stato molto in gamba, uscendo dai palazzi dopo il primo mandato. Si è riservato la possibilità di farne un secondo, e non si è reso corresponsabile del declino. Lui ha l'immagine, i contenuti e la credibilità per rilanciare un Movimento sull'orlo dell'estinzione».

Altra notizia venata di surrealismo: Santoro che chiede a Conte di rifondare la sinistra, chiudendo con Grillo e col Pd. Come la vedi? Rilancio o suicidio di massa?
«Santoro ha ragione quando dice che la sinistra non esiste più, e averlo in Parlamento riporterebbe un po' di statura intellettuale. Certo, l'operazione di accerchiamento militare Di Maio - Santoro è una presa a tenaglia che annienterebbe ciò che rimane dei 5Stelle prima della fine della legislatura.
Un uno-due da ko».

Byoblu da blog è diventata televisione da trenta dipendenti, in crescita, che vive non di pubblicità ma di donazioni. Sono 240mila euro al mese. E sono tante...
«Noi siamo una tv fuori dal sistema, apartitica, che si rifà ai principi originali, puri, del primo M5S, è la tv dei cittadini, che non può che essere finanziata da tutti noi. Credo si tratti del solo esempio nella storia di una tv nata dal basso, che vive di donazioni. Certo, abbiamo difficoltà a fare pubblicità, ma è garanzia di coerenza. A un anno dal lancio siamo sul digitale terrestre (262), Tivùsat (462), Sky (816) e abbiamo perfino una radio, che si sente in rete e via Dab».

Però non capisco. Tu hai vinto un Premio Ischia. Spesso però i contenuti di ByoBlu sono discutibili. Sparavi on line video tipo «Perché non vi fanno togliere la batteria dallo smartphone» di Ugo Mattei (che ha fondato DuPre), o «Il furto del debito pubblico spiegato bene» di Guido Grossi o mettevi in dubbio lo sbarco sulla Luna, roba da due milioni di views a botta. Ora fai un vero tg di controinformazione. Ma alcune prese di posizione come quelle di chi nega i massacri di Putin non sono troppo pure per il vostro pubblico?
«Be', Mattei è docente internazionale e ha le sue idee legittime. Grossi, da ex dirigente Bnl fuoriuscito, spiega bene l'economia. La funzione dei titoli in rete non ve la devo certo insegnare io, ma i contenuti sono validi e li rivendico. Non mi sono mai occupato di sbarchi sulla Luna. Anni fa, quando eravamo ancora un blog, Francesco Toscano, che all'epoca collaborava con Byoblu, realizzò un confronto sul tema tra Fausto Biloslavo e Massimo Mazzucco. Se ti riferisci a Orsini, non è mai stato nostro ospite. E hai usato quel termine...».

 

 

«Controinformazione» ? Be', lo è...
«Ma è un termine che non sposo: serve per etichettare chi ha opinioni diverse. Non esiste democrazia senza confronto. Poi certo, oggi ho una tv nazionale: e gioco con un senso di responsabilità maggiore e regole nuove».

Quando eri nei 5 Stelle hai preso posizioni forti su temi controversi: pro No-Tav, No-Vax («il decreto sui vaccini è un abominio»), gli orditi dei poteri forti. Google vi aveva tolto la pubblicità: di fatto, usavate Youtube come una mitragliatrice.
«Siamo stati oscurati su Youtube a causa di riprese di manifestazioni di piazza (diritto di cronaca) che non erano neppure state pubblicate. Si è trattato di una vera epurazione. La verità è che avevo già raggiunto 600 mila iscritti e di lì a poco ne avrei avuti un milione. Google evidentemente ha la sua idea di democrazia e doveva impedire che ciò accadesse».

Chi sta maneggiando, ora, le tesi del M5S iniziale? Paragone? La valkiria Donato, Dubbio&Precauzione?
«Nessuno. Il meraviglioso esperimento di democrazia diretta di Gianroberto Casaleggio è rimasto orfano. Piacerebbe molto portarlo avanti a me, con Byoblu, in una inedita declinazione televisiva: i cittadini che decidono la linea editoriale e cosa deve andare in onda».

Il sovranismo in Europa non sta andando benissimo. Non ne parlano più neanche Meloni e Salvini...
«Ci sono il Covid, la guerra, ora l'ambiente. I media hanno dato alla gente qualcos'altro a cui pensare».

Che la gente snobbi i sovranisti per colpa del Covid mi pare un po' tirata. Draghi può andarsene? Ora ci sono caroenergia, inflazione, siccità, crisi del gas. E i fondi del Pnrr che possono toglierci. Chi si accolla tutto ciò?
«Sarà un autunno molto caldo. Il sistema avrà bisogno di un garante che eviti l'implosione e il tutti contro tutti: ha bisogno di Draghi».