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Meloni, Sallusti: spaventa gli spargisaliva della stampa? Ben venga...

Alessandro Sallusti

Niente da fare, la stampa italiana quasi al gran completo non si rassegna all'idea che al governo ci sia la destra e così la conferenza stampa di Giorgia Meloni per presentare la manovra economica si trasforma in un tiro al bersaglio che poco ha a che fare con la libertà di informazione. 

Ai giornalisti girano i meloni a vedere quella signora seduta sulla sedia che fino a poche settimane fa era di Mario Draghi, ma quello che non avevano messo in conto è che anche alla Meloni, se provocata, girarano i meloni: «È una vita che volete insegnarmi qualche cosa, non mi pare che in altre situazioni siate stati così coraggiosi», ha replicato secca la premier riferendosi alle conferenze stampa di Mario Draghi in cui non volava una mosca e nessuno si permetteva di contestare tempi a disposizione, parole e reticenze dell'allora primo ministro, alcune anche clamorose tipo «a questa domanda non rispondo». Non mi ergo certo a maestrino, ogni collega interpreti il suo ruolo come meglio crede. Registro però di fare parte di una categoria dove abbondano i leonconigli, specie che nasce, come dice il nome, dall'incrocio tra un coniglio e un leone. 

 

Cioè colleghi che a seconda di chi si trovano davanti usano la penna come una clava (caso Meloni) o viceversa uno spargisaliva (caso Draghi ma prima di lui Conte, Gentiloni, Letta e, irraggiungibile, il caso di Mario Monti). Per molti miei colleghi se non hai studiato alla Bocconi e non hai fatto parte di almeno un paio di consigli di amministrazione di banche (diamo per scontato se non sei di sinistra), insomma se sei uno o una che ha soltanto stravinto le elezioni politiche allora sei uno-una da azzannare ai polpacci perché in quel caso, e solo in quello, ti ricordi di essere, come scrivono i manuali "il cane da guardia del potere". 

Sai che c'è? Ben venga, se un premier non fa paura ai pecoroni della stampa significa che non frequenta i salotti dove la gente che piace alla gente che piace compresi importanti personaggi del mio mondo - si ritrova la sera per discutere, fare e disfare cose non sempre dicibili, a volte neppure legali. In sintesi: più un premier sta fuori e lontano dal nostro mondo di finte verginelle più il paese è al sicuro, che se poi a qualcuno girano i meloni amen.