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Imane Khelif, "complotto anti-Algeria: chi c'è dietro". La (folle) teoria di Repubblica

Luca Beatrice
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C’è quasi da compiacersene. Il dibattito, per meglio dire lo scontro, si sta trasferendo dall’ambito politico a quello culturale, dando così ragione a chi sostiene convinto che senza cultura non c’è politica. Si registra oggi un’interessante inversione di tendenza: gli opposti non si attirano e si rimarcano, si sottolineano, le differenze. Veniamo da decenni di cattocomunismo, forma così ibrida da risultare sulla carta inconciliabile: eppure per il gioco della realpolitik due matrici così distanti si sono messe insieme. Ora non funziona più, le differenze culturali marcano in modo nettissimo quelle politiche in una dialettica sempre più spinta sui media, senza esclusione di colpi e con una semplificazione che non rende giustizia alla complessità del tema. Mai come in questa occasione le Olimpiadi hanno acceso il dibattito spostandolo dal puro evento sportivo. (...)

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