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Vittorio Feltri: "Cosa proprio non posso accettare dei vegani"

di Maria Pezzi domenica 29 settembre 2019

2' di lettura

Il direttore di Libero Vittorio Feltri risponde a Riccardo Manca, Vice presidente nazionale Animalisti italiani onlus. Caro presidente, mi scuso per la frase sui vegani, che nelle mie intenzioni era sfottitoria e non offensiva. Fosse possibile la ritirerei. La informo che anche io sono animalista, non solo poiché contro la caccia la quale mi fa orrore quanto gli allevamenti dei polli e dei maiali, autentiche barbarie, ma pure giacché non mangio carne, odio i cadaveri di ogni specie, mi rattristano e non oso ingoiarli. Non mi nutro nemmeno di pesci che vivono nel mare, ricettacolo delle deiezioni mondiali, e qualora vengano pescati poi ci appaiono in stato agonico nelle ceste dei mercati, si dibattono sofferenti e vengono mostrati in tv quali trofei da sacrificare gioiosamente. Insomma sono prevalentemente vegetariano non per motivi pseudoreligiosi o ideologici bensì estetici e morali. Trovo disgustoso e crudele uccidere le bestie, sebbene ammetta la mia inimicizia verso le zanzare e le mosche, le quali abbatto per legittima difesa. Per approfondire leggi anche: Dieta vegana, cosa succede al corpo Detto questo dico di gradire i formaggi e le uova, e non mi sembra un delitto. Alimentarsi al meglio è una necessità e un diritto di ogni essere vivente. Per cui nella mia dieta sono elastico e possibilista. Non ho nulla contro i vegani, tuttavia mi destano l' impressione di non capire alcuni concetti basilari. I bambini ad esempio sono divoratori di latte, in quanto ne hanno bisogno fin dalla nascita, tanto è vero che cominciano a ciucciarne dalla mamma, poi ripiegano su quello delle mucche e ne bevono per alcuni anni quale principale alimento. Se glielo neghi non fai una bella cosa, li privi di sostanze indispensabili alla crescita. Non ci vuole molto a capirlo, non è necessario essere scienziati, basta un pizzico di buon senso. Quindi caro presidente, nessuno vuole impedire ai vegani di pranzare come gradiscono, a base di rosmarino e salvia e verdure varie, ci mancherebbe. Ma se un infante finisce denutrito e rischia di andare all' altro mondo perché gli è stato negato il biberon noi non siamo invogliati ad applaudire, e sentiamo la necessità di deplorare. È vero che molti bebè crepano per varie malattie causate da chissà che, però è altrettanto vero che se uno di essi tira le cuoia poiché nutrito malamente non siamo capaci di fare finta di niente. In altri termini, amici miei, fate come vi garba a tavola ma non trasformate le vostre ossessioni in regole rigide. Almeno ai neonati non fate mancare l' indispensabile per tirare a campare. Le chiedo troppo? di Vittorio Feltri

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