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Papa Francesco, "dalla notte all'alba": stroncato dal "killer silenzioso"

martedì 22 aprile 2025

2' di lettura

A uccidere Papa Francesco è stato quello che i medici definiscono "il killer silenzioso". Una formula suggestiva ma molto calzante, che fotografa alla perfezione il modo in cui l'ictus può stroncare un uomo nel giro di pochi secondi, senza particolari avvisaglie e al di là dei pregressi problemi di salute.

Il certificato di morte ufficiale della Santa Sede indica come cause del decesso "ictus cerebri, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile". Certo, sul conto di Bergoglio gravavano nell'ordine "episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica, Bronchiectasie multiple, Ipertensione arteriosa, Diabete tipo II". 

Tradotto, fuori da termini e descrizioni strettamente tecniche: si è trattato di un episodio di "morte improvvisa", non legata all'aggravamento dei problemi polmonari ben noti che avevano portato Francesco a un lungo ricovero al Gemelli di Roma per oltre un mese a cavallo tra febbraio e marzo scorsi a cui ha fatto seguito una delicatissima degenza.

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"Fino a domenica lo abbiamo visto senza ossigeno, quindi si presuppone non avesse problemi respiratori in peggioramento - sottolineava il professor Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna all'università Sapienza di Roma, all'agenzia Adnkronos Salute -. Anzi, era evidente il progresso fatto. E neppure sembra essere sopravvenuto un problema infettivo". 

"Le morti improvvise avvengono quando si spengono i due organi che riescono a comandare l'organismo: il cuore, quindi l'arresto cardiaco; o il cervello quindi un ictus che può essere sia ischemico che emorragico, che lede drammaticamente le funzioni cerebrali". Anche l'ora del decesso del Papa, intorno alle 7.30, dopo una serata e una notte tranquilla e una regolare sveglia alle 6, per così dire "torna", perché questi tipi di attacchi "avvengono generalmente anche nella notte o nelle prime ore del mattino". 

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papa francesco
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emmorragia cerebrale

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