Addio

Vialli, "atroce e tremenda". Le lacrime di Mauro Corona

La morte di Gianluca Vialli ha sconvolto tutta l'Italia, anche chi è lontano dal mondo del calcio. E Mauro Corona, intellettuale, scultore, scrittore, montanaro e aspirante eremita (di fatto, l'apparente antitesi dell'appassionato pallonaro medio), non fa eccezione.

 

 

 

Intervenuto nel suo classico monologo a CartaBianca su Rai 3, il talk del martedì di Bianca Berlinguer tornato in onda dopo la pausa natalizia, l'opinionista si è mostrato ancora scosso e commosso per la scomparsa dell'ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Nazionale, stroncato a soli 58 anni da un tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017. Una battaglia, la sua, che ha travalicato stadi, colori e tifo mettendo in luce la sua anima, il suo coraggio, la sua profondità di pensiero. Questa sì, spesso, aliena al mondo del calcio. "La sua morte mi ha addolorato molto - ha ammesso Corona -, una morte atroce e tremenda la sua". 

 

 

 

 

Nella sua copertina, lo scrittore sempre sopra le righe ha affrontato un tema a lui molto più vicino, quello del clima: "Dobbiamo fare i conti con queste temperature, non ricordavo un inverno così caldo - sottolinea Corona -. Il surriscaldamento non si blocca in due settimane, ci vogliono anni, ma a molti non interessa. Siamo in quello che io chiamo nichilismo del Terzo millennio". E sugli eco-attivisti: "Non possiamo mettere sullo stesso piano dei ragazzi che imbrattano con vernice lavabile e i gesti degli ultrà. Poi dobbiamo dire che le punizioni devono essere proporzionali al danno non smisurate…".