svolta a Viale Mazzini

Rai, sfida al sindacato rosso: nasce l'associazione Unirai

Alessandro Gonzato

Trema il fortino rosso dell’Usigrai, il sindacato Rai di sinistra, e i giornali d’area Dem partono all’attacco della nuova associazione che riunirà i cronisti senza eskimo. «Sindacato sovranista», scrive La Stampa. Che spiega, denigrando, ai suoi lettori: «È un’associazione ideata come un talk show per edificare il nuovo santuario del paradigma informativo, e soprattutto del potere a Viale Mazzini». E ancora, per La Stampa ne faranno parte «una sfilza di giornalisti ormai folgorati dalla destra al potere», «l’associazione sarà più vicina alla nuova TeleMeloni». Perché tanto nervosismo? La nuova associazione si chiamerà Unirai e il battesimo sarà il 30 novembre a Roma, all’Auditorium “Due Pini”. E qui, to’, la prima delusione per la stampa di sinistra: «Vedrete», dice a Libero Francesco Palese, uno dei promotori dell’Unirai, giornalista di RaiNews 24, «in prima fila ci saranno anche giornalisti e politici di sinistra e dei 5Stelle, di primo piano anche. Sarà un organismo trasversale». Ci torniamo. Intanto ricordiamo uno degli ultimi misfatti che ha coinvolto il sindacato rosso, un iscritto che a luglio aveva montato ad arte il servizio di un collega per attaccare il governo: il video era stato rilanciato dai giornali d’area e peccato che poi un collega non di sinistra abbia smascherato tutto. Vittima della bufala il cronista di RaiNews 24 Massimiliano Melilli il quale era stato impallinato per una frase decontestualizzata e riconfezionata attraverso il sistema informatico aziendale. Così, allora, Repubblica: “Cronaca amputata e servizi pro-governo i giornalisti di RaiNews si rivoltano”. Sì, contro il taroccamento.

NEL MIRINO
L’intento era attaccare Paolo Petrecca, direttore del canale Rai e considerato vicino al premier Meloni, ma l’attacco si è rivelato un boomerang e il taroccatore-sindacalista (non un semplice iscritto), regolamento alla mano, dovrebbe essere licenziato. Intanto è stato denunciato all’Ordine dei giornalisti. «Ci sono inoltre i 100mila euro spariti dalle casse dell’Usigrai», aggiunge Palese, tra i promotori della nuova associazione. «Alcuni colleghi hanno usato l’Usigrai come un organo di battaglia politica e non si sono accorti che c’era un ammanco del genere? E poi», continua Palese, «i 650milioni di debiti accumulati dalla Rai sono colpa della nuova associazione o di chi ha sempre operato in regime di monopolio nel servizio pubblico? Sono terrorizzati di perdere il loro sistema di potere. E poi, è falso che l’associazione sia stata voluta dai vertici aziendali». La Stampa scrive che «per fare un albero», citazione di Sergio Endrigo, «ci vuole il legno, e per fare il sindacato o una cosa che gli somigli ci vogliono gli iscritti».

 

 

Il quotidiano sottolinea che l’Usigrai ha «circa 1.700 iscritti all’interno della Fnsi», la federazione nazionale della stampa. In 3 giorni sono stati centinaia i giornalisti che si sono avvicinati all’Unirai. Nella cui chat i promotori, dopo l’uscita dell’attacco in prima pagina de La Stampa, hanno commentato: «Chi vuole screditarci tenta di etichettare il progetto prima ancora che nasca. In questi alcuni sono maestri, ma cascano male. Ognuno di noi ha il suo percorso personale e aziendale, siamo uniti nelle differenze». Altra recente perla dell’Usigrai, oltre ai taroccamenti e ai 100mila euro che mancano: la sfilata in strada a difesa di Sigfrido Ranucci, e la difesa del conduttore di Report in realtà è stata un attacco al governo di centrodestra.

 

 

DUE PESI DUE MISURE
Ranucci, lo ricordiamo, è stato convocato in Commissione di Vigilanza Rai dopo il servizio su Silvio Berlusconi e le aziende di famiglia trasmesso il 21 ottobre a urne aperte (suppletive a Monza, regionali in Trentino, amministrative in varie città) e contestato soprattutto da Forza Italia. È successo altre volte, con governi di sinistra, che la Commissione di Vigilanza Rai chiedesse chiarimenti. Ma questa volta al governo ci sono «le destre» e dunque mancava solo che i giornalisti rossi denunciassero l’uso della Psicopolizia. Ricordiamo che ad agosto l’Usigrai aveva indetto un’assemblea “antifascista”. Ad agosto faceva molto caldo.