Non solo calcio

Germania uber alles, la Merkelsi prende pure Guardiola

Matteo Legnani

Ha già l'economia più forte del continente e spadroneggia a ogni vertice europeo, di fatto sancendo da tempo il destino dei paesi di "serie B" come Grecia, Portogallo, Spagna e, in parte, anche Italia. Ora la Germania aggiunge un altro tassello alla sua strapotenza: l'allenatore più forte del mondo. E' notizia di oggi, infatti, che da luglio 2013 (e per tre anni) Pep Guardiola siederà sulla panchina del Bayern all'Allianz Arena di Monaco (oggi occupata da Jupp Heynckes). E con lui il club bavarese (già finalista di Champions League lo scorso anno) potrà ragionevolmente puntare al vertice del calcio europeo. Ora, alzi la mano chi l'anno scorso non ha tifato Chelsea nella finale di Monaco di Baviera e non ha gioito quanto Terry, Drogba e compagni hanno alzato il trofeo alla faccia della Merkel e dei crucchi padroni di casa e strafavoriti. Una gioia che è stata, per noi italiani, ancora più grande quando poche settimane più tardi abbiamo schiantato i tedeschi nella semifinale del campionato europeo a Kiev. Certo, il Bayern è già oggi un top team europeo. Ma l'arrivo di Guardiola (che sicuramente porterà con se in Baviera più di un top player, pronto a seguire il guru catalano del calcio) è più che un evento calcistico: l'acquisizione dell'allenatore che vinse tutto col Barcellona dei Messi e degli Iniesta prima di concedersi un anno sabbatico per troppo stress, è il simbolo dello strapotere tedesco, dell'Europa a trazione germanica. Per la quale Guardiola è un bel fiore all'occhiello.