I carioca lo fanno meglio

Vi ricordate l'odiosa vuvuzela?Scordatela, va in pensioneEntra in campo la caxirola...

Andrea Tempestini

di Tommaso Lorenzini Una volta era il simbolo da adottare per il Mondiale di calcio a smuovere la fantasia del Paese ospitante, dibattiti, sondaggi nazionali e perfino polemiche per stabilire quale mascotte fosse il migliore ambasciatore nel mondo: ricordate l’abominevole “Ciao” di Italia ’90?    In Brasile, risolta da tempo la questione con l’armadillo “Fuleco” (da “Futebol”, calcio), ed eco, “ecologia”), si sono poi dedicati a qualcosa che interessa attivamente il pubblico degli stadi e i telespettatori a casa. Bandite senza alcuna incertezza le demenziali e perniciosissime (per timpani e zebedei) vuvuzela comparse in Sudafrica, i verdeoro hanno presentato l’arnese ufficiale per tifare correttamente e salutarmente: la “caxirola” (che non è la traduzione di una mezza parolaccia italiana), uno strumento a percussione creato specificatamente per l’occasione dal musicista Carlinhos Brown, un mito in patria, poli-strumentista capace si spaziare dal death metal estremo con i Sepultura fino a comporre hit planetarie come “Já Sei Namorar”, che se cliccate su YouTube vi farà ancheggiare e tenere il tempo con le dita che neppure ve ne accorgete.  Ecco, tenere il tempo, tenere su i giri. Alla fine sarà questa la grande attrattiva della caxirola, una maraca costruita in plastica totalmente riciclabile, realizzata con materiale organico derivato dalla canna da zucchero, gialla e verde (ovviamente), dalla forma ergonomica e con una speciale maniglia per suonarla con le mani.  A presentarla ufficialmente, e agitarla, insieme a un Carlinhos in versione Papa tribalista, c’era pure la presidente del Brasile Dilma Rousseff, entusiasta di istituzionalizzare il nuovo compagno di tifo: «È un oggetto capace di combinare due aspetti: dare un suono alle immagini e regalare atmosfera negli stadi. Ed è anche il simbolo dell’immensa capacità del nostro Paese di fornire uno strumento migliore della vuvuzela», ha esclamato muovendo la caxirola a tempo di musica, ben consapevole che questa volta la Fifa non farà nulla per vietarla, al contrario delle vuvuzela, accolte inizialmente con soddisfazione per quella nota «di colore» e di politicamente corretto (per via del valore storico per le popolazioni indigene) e poi costretta a vietarle, perché rendevano gli stadi una bolgia infernale, capaci (studio scientifico a provarlo) di ledere l’udito dopo soli 15 minuti. Qui invece di tradizione c’è molto poco, se non quella di fare ugualmente rumore ma divertendosi il più a lungo possibile (questo sì brasilian style), stordendosi magari il cranio di caipirinha ma non di strombettate. Il debutto ufficiale della caxirola avverrà a giugno nella Confederations Cup, a rendere ancora più chiaro come il Mondiale 2014 sarà una unica torcida planetaria, un vero carnevale fuori stagione.