Quale futuro?

Italia, il toto-allenatore: Ancelotti, Allegri, Buffon. Ma c'è anche Mancini

Andrea Tempestini

Confidando nella promessa fatta da Giampiero Ventura a Le Iene («mi dimetterò», ma lui ha smentito con un comunicato), è ora di pensare al futuro della panchina azzurra in attesa delle decisioni del consiglio federale di oggi. Basta esperimenti, questa è la certezza: a costo di fare un sacrificio e arrivare – magari con l’aiuto di uno sponsor – ad almeno 4 milioni di ingaggio. Andare al risparmio, in fondo, si è trasformato in un buco di bilancio da 100 milioni per la Figc grazie al mancato pass per la Russia. «Ventura mi è sembrato quasi un ospite più che un ct», lo ha seppellito ieri Urbano Cairo, che lo aveva voluto e portato alla ribalta col Torino. Il Conte-bis è un’idea calda, viste le tensioni col Chelsea, ma tra i progetti del Milan e le mire del Psg si tratta di un disegno complicato. Il sogno di tutti i tifosi nei sondaggi è invece Ancelotti, che deve “solo” liberarsi del contratto col Bayern. Il problema è che Carletto ha tante pretendenti, dall’Arsenal ai Blues pentiti per il suo allontanamento. Un’alternativa di lusso è Roberto Mancini, che potrebbe accettare di lasciare lo Zenit per la panchina azzurra. O potrebbe proporre un incarico part time, un inedito a Coverciano. Ecco allora che il nome a sorpresa potrebbe essere quella che porta a Massimiliano Allegri, già vicino all’azzurro due anni fa. La Juve non ha intenzione di rinunciare al suo allenatore, ma una stagione senza risultati scintillanti potrebbe agevolare l’addio. Sembrano solo suggestioni i nomi che portano ai grandi ex, da Cannavaro a Gattuso: non si può rischiare un nuovo esperimento. In ogni caso, resta il problema di come affrontare i prossimi mesi. In primavera ci attendono le amichevoli, ormai inutili eppure importantissime per l’orgoglio nazionale, contro Inghilterra e Argentina. Lì bisognerà iniziare a programmare il futuro – le qualificazioni all’Europeo e la Nations League – e a ricostruire uno spogliatoio che dovrà trovare nuove certezze dopo l’addio dei senatori (chi sarà il futuro capitano? Bonucci?). Ecco perché servirebbe a poco, se non alle casse federali, affidarsi a un traghettatore come Di Biagio, chiamato piuttosto a preparare al meglio l’Europeo Under 21 casalingo del 2019. L’importante sarà avere un ct, e non un ospite. di Francesco Perugini