Sei milioni netti non bastano

Milan, Gigio Donnarumma chiede l'annullamento del contratto: "Ho firmato sotto violente pressioni psicologiche"

Andrea Tempestini

Nel Milan riesplode, dirompente, il caso di Gigio Donnarumma. Non si parla tanto delle voci sulla clausola da 70 milioni del suo contratto, clausola che parrebbe non esistere (se non "pro-forma"). Si parla di qualcosa di ben più clamoroso, di cui dà conto il Corriere della Sera: Donnarumma vuole annullare il contratto con il club rossonero. La vicenda è iniziata quando, nelle ultime settimane, è arrivata allo studio legale del Milan la prima e-mail dell'avvocato Rigo, consulente di Mino Raiola. Il clan del procuratore, infatti, invoca l'annullamento del contratto firmato in estate puntando il dito contro una presunta violenza morale che lo strapagato portiere avrebbe subito. Si ritorna ai giorni della difficilissima trattativa per il rinnovo, prima saltato e poi, dopo furibonde polemiche e la minaccia di un anno in tribuna, era arrivato a cifre stratosferiche (per Donnarumma e anche per il fratello). Leggi anche: Donnarumma, il mistero della clausola da 70 milioni: non esiste? Il punto è che Raiola, nella lettera - gli avvocati erano Leandro Cantamessa prima e Mattia Grassani ora, che sta seguendo la pratica - afferma che nel martedì di luglio in cui Donnarumma firmò il nuovo contratto lui non si trovava negli uffici di Casa Milan (l'avvocato Rigo, in segno di protesta, lasciò la stanza nel momento in cui Gigio firmò). Ed in questo contesto, dopo aver ricevuto tre mensilità, Donnarumma ha fatto spedire ai dirigenti questa famigerata lettera, in cui chiede l'annullamento del contratto poiché avrebbe subito pressioni psicologiche, firmando senza la necessaria serenità. Donnarumma e Raiola, insomma, puntano tutto sull'articolo 1435 del codice civile: se dimostrata, la violenza morale determina l'annullabilità del contratto. Una mossa di guerra, una mossa di guerra che fa ridere il Milan e scatenerà una nuova campagna dei tifosi contro un portiere che non si accontenta di 6 milioni netti (e probabilmente ingiustificati) all'anno più un milioncino per il fratello. Le parti, comunque, sono al lavoro. Una causa ancora non è stata istruita. Di sicuro, Raiola punta a portare via dal Milan Donnarumma a parametro zero: con l'annullamento e dunque senza prolungamento, il contratto scadrebbe a giugno. Raiola, inoltre, punta a un ingaggio superiore ai 10 milioni netti l'anno e, ovviamente, commissioni da record per sé. Sulle tracce del portiere ci sono Psg e Real Madrid (i francesi in pole position). Ma manca ancora mezzo campionato, che per Donnarumma può diventare un incubo.