Ascesa rossonera

Il Milan di Piatek e Paqueta, Cagliari ko a San Siro: 3-0. Un ruggito da quarto posto

Andrea Tempestini

Archiviato Sanremo, lo show si trasferisce a San Siro dove va in scena il Festival rossonero. Il Milan cala il tris al Cagliari e si riprende il quarto posto in classifica scavalcando le rivali. La sfortunata autorete di Ceppitelli, il primo gol in Serie A di Paquetà e il solito sigillo di Piatek regalano a Gattuso i tre punti e le conferme che il tecnico chiedeva ai suoi. Smaltito il ciclo terribile tra Coppa e campionato, i rossoneri non falliscono l'esame, superato con una scioltezza che fa ben sperare per la corsa Champions. Non è mancato qualche brivido: Donnarumma è provvidenziale in un paio di occasioni. I sardi di Maran provano a restare in partita finché possono e sono anche sfortunati con la traversa di Joao Pedro, Ma le parate di Cragno evitano che il passivo sia più pesante, soprattutto nella ripresa. Nessuna novità nelle scelte di Gattuso che conferma il 4-3-3 trainato in avanti da Piatek, con Suso Calhanoglu a supporto. In difesa c'è Calabria sulla fascia destra. Maran disegna la sua squadra con il 4-3-1-2, nel quale Barella agisce alle spalle del duo Joao Padro-Pavoletti. A centrocampo, Ionita vince il ballottaggio con Cigarini. Partenza incoraggiante per i rossoneri, che impegnano dopo pochi minuti Cragno con un destro di Calhanoglu. Le cose si mettono bene, anzi benissimo per Gattuso, già al 12': il vantaggio è la somma di tecnica e buona sorte, con la gran botta a giro di Suso deviata da Cragno. Addosso allo sfortunato Ceppitelli, però, con sfera che finisce in fondo al sacco. I sardi non hanno nemmeno il tempo di imbastire una reazione perché dieci minuti più tardi arriva il raddoppio. Ed è una rete di grande valore per Paquetà, alla prima gioia della sua avventura italiana. Il brasiliano è perfetto nell'inserimento sul traversone teso di Calabria, il suo piattone batte Cragno: miglior avvio Gattuso non poteva sperare. E va ricordato che l'ultima rete di un centrocampista verdeoro la segnò un certò Kakà… La dedica di Paquetà è doverosa: le vittime del Flamengo, ricordate anche dal maxischermo prima dell'inizio. Il brasiliano si toglie il lutto e stringendolo in mano alza il pugno alle stelle. Rossoneri insaziabili e ancora proiettati in avanti: Piatek sfiora il 3-0 involandosi verso la porta dei sardi dopo uno sciagurato retropassaggio di Ceppitelli, Cragno non si fa beffare dinnanzi allo 'scavetto' del polacco. Tutto facile per i rossoneri. Ma, si sa, non è una partita del Milan senza il consueto miracolo di Donnarumma: e il riflesso di Gigio sull'incornata di Pavoletti è spettacolare quanto fondamentale per non rianimare le speranze cagliaritane. La squadra di Maran però non perde fiducia e combina qualche buona iniziativa. Nel finale, però, rischia con Calabria che, lanciato verso la porta da Suso, supera Ceppitelli con il 'sombrero': Cragno evita guai in uscita. Si va alla ripresa con la squadra di Gattuso intenzionata ad anestetizzare il ritmo e non correre rischi inutili. Ma al quarto d'ora il Cagliari va ad un soffio dal riaprirla: Donnarumma, ancora lui, salva il risultato sull'incornata ravvicinata di Joao Pedro: sfera che resta lì e il successivo tentativo in pallonetto del brasiliano sbatte sulla traversa. Così stasera vogliono i dei del calcio. Perché dal possibile 2-1 si passa al 3-0. Pasticciaccio della retroguardia sarda, Calhanoglu ci prova: Cragno risponde, la palla arriva a Piatek che a porta sguarnita di tap-in fa calare il sipario sull'incontro (62'). A questo punto Gattuso può far rifiatare lo stesso polacco e Calabria, regalando minuti a Cutrone e Conti. Mazzata tremenda per la squadra di Maran, che da alza bandiera bianca. E i rossoneri provano ad arrotondare il tabellino per divertire San Siro: Cragno prima mette in angolo sul tentativo di Kessie da posizione defilata, poi si oppone alla grandissima al rigore in movimento di Calhanoglu, servito da Suso. In cerca di gloria pure Cutrone, che ci prova di potenza, spalle alla porta, senza fortuna. Gattuso regala spiccioli a Borini, dentro per Calhanoglu. La giornata nera di Ceppitelli prosegue: Suso gli strappa palla, ma a tu per tu con Cragno lo spagnolo spedisce sul fondo: Cutrone, al suo fianco, non apprezza. L'ultimo brivido di un match già in archivio lo regala Ceppitelli, che prova a farsi perdonare ma non sfrutta la sponda di Pavoletti sottoporta. di Attilio Celeghini (LaPresse)