A San Siro

Il Milan di Pioli non la chiude e si fa rimontare due volte dal Lecce. Finisce 2-2

Cristina Agostini

Dà segni di risveglio ma resta ancora un paziente che ha bisogno di cure. Il nuovo Milan voluto da Pioli tradisce il suo tecnico nel giorno del suo compleanno non riuscendo a mettere ko il Lecce, dopo essere stato per due volte in vantaggio e facendosi raggiungere al 92' per il 2-2 finale. Al gol di Calhanoglu al 20' è seguito il pareggio su rigore di Babacar al 62', ma il Milan ha avuto una immediata reazione premiata con la rete di Piotek all'81'. I rossoneri però non sono stati capaci di gestire i minuti finali finendo per subire la rete del pareggio dei pugliesi con Calderoni al 92'. La prestazione dei rossoneri è stata convincente sotto il profilo della volontà e della determinazione, molto meno nel gioco e della finalizzazione. L'importante per questo Diavolo in crisi era cercare di uscire dal tunnel dell'apatia, reagire e sentirsi vivo ma era quanto mai fondamentale raccogliere i tre punti per iniziare al meglio la nuova avventura targata Pioli. Davanti ai 45mila di San Siro la squadra è stata capace di bruciare una partita che aveva prima dominato e poi si è lasciata sfuggire non riuscendo a soddisfare a pieno le richieste fatte dal tecnico di Parma, che aveva preteso alla vigilia vigore, reazione, voglia di combattere, senso di appartenenza alla maglia. Lo striscione esposto dalla curva rossonera 'Lavorate e battetevi per questa gente che ama il Milan follemente' ha inciso nei cuori dei giocatori ma non del tutto. La brillantezza di Paquetà, Calhanoglu e Suso (il più fischiato prima del via dalla curva) non è riuscita a togliere le scorie ad una squadra che ha subito la reazione seppur scomposta di un Lecce mai domo e coraggioso.