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"Consiglio a telecronisti e politici". Var, ascoltate Moggi: calcio rovinato?

di Marco Rossi domenica 3 novembre 2019

3' di lettura

Ci mancava l'interrogazione parlamentare del senatore Gaetano Quagliariello, presidente del Club Napoli al Senato, e di Paolo Russo alla Camera a incendiare ancor di più i tifosi napoletani, già surriscaldati dopo la squalifica di Ancelotti a seguito delle sue proteste nel finale di partita con l'Atalanta. Non bastavano i telecronisti che, in diretta, avevano sostenuto con certezza "fallo e rigore per il Napoli". Non poteva mancare nemmeno l'opposizione di fede atalantina, come il deputato della Lega Calderoli: «Con tutto quello che sta passando l'Italia politicamente, non mi sembra il caso di fare interpellanze per un intrattenimento». Come si può arguire, le diverse opinioni dipendono esclusivamente dal colore della maglia, quindi poco attendibili perché dettate dal tifo, che è il bello ma anche il brutto di questo sport: se attizzato può degenerare, come spesso accade. Per cui i deputati non dovrebbero pubblicamente dar voce al loro ego di tifosi, mentre quelli che invece fanno opinione con le loro telecronache dovrebbero astenersi dal dare giudizi in diretta quando esiste il Var, appunto per questo. Anche se, effettivamente, l'azione vista dal vivo dava l'impressione del rigore per l'entrata scomposta da parte di Kjaer su Llorente. Rivedendola, si arguisce però che il primo a far fallo è lo spagnolo mettendo il gomito sulla faccia del danese. A quel punto l'arbitro avrebbe potuto anche fischiare punizione contro il Napoli, ma ha preferito applicare la regola del vantaggio, per cui il Var (Banti), non esistendo chiaro ed evidente errore arbitrale, ha ritenuto di non richiamare Giacomelli. Che, peraltro, poteva anche andare a rivedersi l'azione sullo schermo: sarebbe bastato magari solo quel gesto per calmare gli animi, visto che lui e Banti avevano già stabilito essere tutto regolare. A complicare le cose è però arrivato subito dopo il pareggio atalantino con Ilcic, che ha fatto esplodere il San Paolo, compreso De Laurentiis. Va detto che i primi trenta minuti del Napoli sono stati da antologia, scambi di palla rapidissimi, occasioni fallite per un soffio. Il continuo rincorrersi delle due squadre (davvero in salute) fino al 2-2 finale non poteva che rendere elettrico l'ambiente, soprattutto per il modo con il quale è maturato. Oggi il Napoli si scontra all' Olimpico con la Roma in ottima forma, reduce dal 4-0 inflitto all'Udinese e costato l'esonero a Tudor. L'incontro dovrebbe essere equilibrato, la tradizione è a favore del Napoli. L'Atalanta invece aspetta a Bergamo il Cagliari, in questo momento rivelazione del campionato (pari punti con Lazio e Napoli): impegno duro per la Dea, che vediamo comunque vincente. Per approfondire leggi anche: Napoli-Atalanta, il rigore contestato finisce in Parlamento Il derby della Mole porta alla ribalta due squadre non al meglio, ma con una differenza sostanziale: la Juve, pur soffrendo in casa contro il Genoa, è riuscita a riprendersi il primo posto a a spese dell'Inter; il Toro (già a -15 dalla Signora) arriva invece dopo il pesante 0-4 subito dalla Lazio. La differenza di classe dà un senso alla partita e indirizza il risultato verso i bianconeri, anche se il derby è sempre particolare. L'Inter, reduce dalla poco convincente vittoria di Brescia, è attesa al Dall'Ara dal Bologna di Mihajlovic, temibile sia in casa che fuori: seppure reduce dal ko di Cagliari, ha però tenuto botta fino all'ultimo. Sarà uno scontro agonistico dove dovrebbe prevalere in fondo la classe, sicuramente superiore, dei nerazzurri di Conte. La Lazio in forma smagliante, per la qualità del gioco e soprattutto per la forma del capocannoniere Immobile, è il peggior avversario che poteva capitare domani al Milan, fresco dello striminzito 1-0 sulla Spal. Decisivo il rossonero più discusso, Suso, entrato tra i fischi e uscito tra gli applausi: la sua punizione che ha risolto la partita ha fatto dimenticare tutte le critiche, è questa la stranezza e anche il bello del calcio. di Luciano Moggi

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