Doppiate e umiliate

Mattia Binotto, la Ferrari del Gp di Ungheria lo condanna all'addio? "Situazione peggiore del previsto, dobbiamo avere il coraggio di cambiare"

Non accadeva dal 2008. Ferrari doppiate e umiliate dalle Mercedes. E ora la rivoluzione potrebbe far cadere la testa di Mattia Binotto. Dopo il disastro del Gp di Ungheria (Vettel sesto, Leclerc fuori dalla zona punti), è lo stesso team principal ad ammette che "la situazione è peggiore del previsto" e che ora è arrivato "il momento di riflettere anche sull'organizzazione del team".

 

 

 

L'incubo che aleggia a Maranello è quello di ripetere l'annus horribilis 2014: tre cambi di guida tecnica, 0 vittorie, una monoposto in  balia dei tracciati e degli avversari. Tra 2 settimane, arriva Silverstone, per 2 volte: "Servirà un'analisi chiara da parte di ciascuno e il coraggio di cambiare rotta, se necessario - continua Binotto -: la dinamica attuale non è accettabile. Non ci sono altre ricette per rimediare". "Nei test avevamo capito che la macchina era lenta", ma non così. Un problema di sviluppo, senza soluzioni immediate. E come nel calcio, a volte l'unica possibile è quella più semplice: cambiare l'allenatore, sperando in un miracolo.