Non ci stanno

Euro 2020, Giorgio Chiellini "bugiardo". Jordi Alba lo insulta, il clamoroso sospetto prima dei calci di rigore

Gli spagnoli dovrebbero prendere lezione da Luis Lucho Enrique, il loro ct. Eppure non ce la fanno, rosicano, e dopo la semifinale di Euro 2020 persa contro l'Italia i tifosi delle Furie rosse (e pure molti giocatori e commentatori) preferiscono prendersela con Giorgio Chiellini e la "furbata italiana" sui calci di rigore. L'ex allenatore del Barcellona, uno che dopo la morte della figlioletta e una drammatica crisi personale sa ora dare il giusto peso alle cose della vita, dopo la gara di Wembley ha fatto semplicemente i complimenti ai suoi giocatori e agli azzurri, dicendo di tifare per loro in finale.

 

 

 

 



Chapeau. Ma a Madrid e dintorni, tiene banco la polemica sul roccioso capitano italiano, colpevole di aver "fregato" Jordi Alba al momento di scegliere, dopo il 120', tra palla e porta dove calciare i rigori. Gerard Pique l'ha detto subito: "Chi tira per primo, è avvantaggiato". Sta di fatto che il suo compagno in blaugrana, una volta caduta la monetina a terra e raccolta dall'albero, si sarebbe impappinato confondendosi sulla scelta. E Chiellini, lesto, ne approfitta per scegliere la palla, cioè il primo tiro (che sarà poi sbagliato da Locatelli, peraltro). Alba gli dà del "mentiroso", del bugiardo. Chiellini se la ride in mondovisione e il New York Times azzarda: "Sapeva cosa stava per accadere". "Bonucci e Chiellini sembravano trarre un piacere perverso dal dolore della performance - è il commento dell'inglese Daily Telegraph -. La pura gioia di tutto ciò si poteva vedere sul viso di Chiellini prima dei calci di rigore, quando ha abbracciato il capitano della Spagna Jordi Alba e prendendolo quasi in braccio come un bambino".

 

 

 

 

 

 

E anche il Napolista, sito di riferimento dei tifosi napoletani e dunque anti-juventino per vocazione, è costretto a celebrare King Kong Chiellini: "Se la godeva. Provava un evidente piacere tattile nel maneggiare il nervosismo altrui. E nel tradurre quella supremazia mentale in strapotere fisico: il solito argine, ma stavolta di più. Prima di rimbalzargli addosso, la Spagna era costretta ad aggirarne l’aura". Insomma, "per vincere, serve Chiellini. Serve avere uno, lì di fianco, che ti ricordi che l’agonismo non è solo una grammatica da mandare a memoria per le interviste. E’ uno stato della materia". Alla faccia del tiki-taka.