Serie A

Roma bella e sfortunata, ma la Juve ha più grinta: rimonta e vince 4-3

Sette minuti da incubo e la Roma perde una partita dominata contro una Juventus che ha il merito di non mollare e che cambia marcia con l'ingresso di Morata. Finisce 4-3 per gli ospiti all'Olimpico, con la Roma andata subito in vantaggio al 10' con Abraham, raggiunta da Dybala al 17', poi di nuovo in vantaggio, addirittura 3-1 con Mkhitaryan (47') e Pellegrini con una splendida punizione al 52'. Poi la grinta della Juve e forse un momento di rilassatezza della difesa casalinga cambiano la storia del match: la ribaltano Locatelli (69'), Kulusevski (73') e De Sciglio (76'). All'82' Pellegrini sbaglia il rigore del possibile pareggio, i bianconeri espugnano l'Olimpico nel più rocambolesco dei modi.

 

 

 

Nella Juventus Morata parte dalla panchina, spazio a Kean con Dybala e Chiesa. Nella Roma il giovanissimo Afena-Gyan affianca Abraham, debutto dal primo minuto per il nuovo acquisto della difesa, Maitland-Niles. Al 2' Dybala si affaccia nell'area giallorossa, il suo sinistro, timido, viene bloccato con facilità da Rui Patricio. Un minuto dopo è Cristante, dalla parte opposta, a tentare di testa su corner ma sbaglia la mira. Le due squadre si affrontano a viso aperto, tanta l'intensità a centrocampo. Al 6' doppio tentativo dalla distanza, prima Pellegrini, poi Mkhitaryan provano il tiro, entrambi deviati dalla difesa. L'inizio della Roma è migliore, sono i padroni di casa a fare la partita e al 10' la pressione giallorossa viene premiata, con un gran gol di testa su corner di Abraham. La Roma è padrona del campo e continua a martellare l'area bianconera. Al 13' proteste per un tocco di mano in area di De Ligt, ma per arbitro e Var non è rigore. In una delle prime azioni pericolose dei bianconeri però arriva subito il pareggio, al 17' con un bel tiro a giro di Dybala dal limite dell'area che si infila all'angolino. Tutto da rifare per una Roma finora molto più bella degli avversari. Al 20' è Pellegrini a provare il tiro da fuori, ma è centrale e la parata di Szczesny è facile. È ancora la Roma però a fare la partita. Arriva una tegola sulla Juve, si fa male di nuovo Chiesa. Al suo posto Landucci (in panchina al posto di Allegri squalificato) inserisce Kulusevski. La Juve, dopo la sofferenza iniziale, riesce comunque ad alzare il baricentro e conclude in avanti il primo tempo, anche se è Abraham proprio allo scadere a sfiorare il raddoppio con un colpo di ginocchio ravvicinatissimo, che termina alto.

 

 

 

Nella ripresa la Roma torna in campo con la cattiveria iniziale e al 47' è Mkhitaryan a trovare il gol con un gran tiro da fuori e una deviazione di De Sciglio che inganna il suo portiere. Giallorossi di nuovo avanti, ma la Juve non si abbatte e prova ad affacciarsi in attacco. Non fa in tempo però a tentare una soluzione su punizione con Dybala che sul capovolgimento di fronte è Pellegrini a mettere sotto al sette una punizione perfetta per il 3-1, al 52'. La partita si fa nervosa e fioccano le ammonizioni, mentre al 63' la Juve si affida a Morata, inserito al posto di uno spento Kean. È la svolta: al 69' i bianconeri tornano in gioco con un gran gol di testa di Locatelli su assist perfetto proprio del nuovo entrato Morata. La Roma, stanca, si abbassa e la Juve aumenta la pressione. Al 71' Kulusevski segna ma deve attendere il Var per l'esultanza, per un possibile fuorigioco: tutto regolare, si va sul 3-3. La Roma è frastornata, ora i bianconeri tengono meglio il campo. E dopo solo tre minuti vanno in vantaggio con De Sciglio: 4-3 per gli ospiti complice una dormita della difesa. La Roma ora ha poco più di dieci minuti per provare a raddrizzare una partita dominata per lunghi tratti e buttata via in sette minuti. I giallorossi si riversano in avanti e su un cross in area De Ligt tocca di mano: rigore e giallo per il difensore, che già ammonito deve lasciare il campo. Sul dischetto va Pellegrini, che si fa ipnotizzare da Szczesny: parata del portiere juventino che salva i suoi. La Roma, in superiorità numerica ma demoralizzata, prova a spingere fino alla fine ma il risultato non cambia. Tre punti fondamentali per i bianconeri per non perdere il treno Champions, brutta battuta d'arresto invece per gli uomini di Mourinho, che hanno perso un match comandato per lunghi tratti, complice la grandissima determinazione degli avversari.