L'ultimo trionfo
Jannik Sinner, qui si fa la storia: "Lui è più forte di me", chi si inchina davanti all'azzurro
“Chi più forte tra Matteo Berrettini-Jannik Sinner e me-Adriano Panatta? Loro, lo dice la classifica, lo dice il fatto che resteranno per parecchio tempo nei top-10: hanno la consapevolezza del loro valore e sanno gestire tutte le cose al meglio”. Parole consegnate al Messaggero dall’ex azzurro Paolo Bertolucci, che da lunedì è stato eguagliato insieme ad Adriano Panata: Sinner e Berrettini sono entrambi ai quarti degli Australian Open (oggi Matteo gioca contro Monfils per la semifinale), come avevano fatto loro per l’ultima volta al Roland Garros del 1973.
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“Di quel torneo ricordo bene che negli ottavi ho battuto tre set a zero Arthur Ashe, un grande campione. Poi persi da Niki Pilic in quattro set che eliminò poi in semifinale anche Adriano — ha ricordato Bertolucci — Eravamo tanto giovani, mannaggia. Perché non si è mai ripetuto? Perché sono arrivati i nostri Fab Four, Borg e Vilas, gente con caratteristiche tecniche che sulla terra non mi facevano vincere”.
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Bertolucci: “Vi dico cosa ruberei a Matteo e Jannik”
E ancora: “Se potessi, a Berrettini ruberei il servizio, sai come mi divertirei a cominciare tutti i game da 30-0? A Sinner la testa: è un 2001”. Sulle vittorie di entrambi agli ottavi — Matteo contro Carreño Busta, Sinner contro De Minaur — “mi è piaciuto come hanno gestito la partita — ha sottolineato Bertolucci —. Personalmente non ho mai dubitato che la portassero a termine vittoriosamente. Sia Carreño che De Minaur, come caratteristiche tecniche, non hanno le armi per batterli, ma Matteo e Jannik hanno controllato la situazione al meglio anche emotivamente. Hanno avuto un buon tabellone e ne hanno approfittato. Poi non solo giocano bene a tennis, hanno un comportamento esemplare dentro e fuori del campo”.