il match

Serie A, rimonta Udinese: Deulofeu e Perez riprendono la Dea

MONZA-SPEZIA:
Non si ferma la risalita del Monza di Raffaele Palladino, dopo la vittoria contro la Juve e la Sampdoria la compagine brianzola cala il tris superando anche lo Spezia allo stadio Brianteo. Monza sempre padrone del campo, più determinato e concreto della formazione ligure. Il risultato si sblocca al 32', in gol per i lombardi Carlos Augusto bravo a battere il portiere con un diagonale mancino su assist di Pessina. Nessun tiro nello specchio della porta per lo Spezia. Nella ripresa il Monza continua a spingere e trova anche il raddoppio al 63' con una deviazione vincente di Pablo Marí su calcio d'angolo. Con questa vittoria, i brianzoli si portano all'undicesimo posto in classifica con 10 punti ma soprattutto a +4 dalla zona retrocessione. Secondo ko di fila per lo Spezia di Gotti, terzo in quattro partite, che scivola invece pericolosamente verso le retrovie.

SALERNITANA-VERONA:
La Salernitana supera il Verona per 2-1, in una gara al cardiopalmo valida per la 9/a giornata del campionato di Serie A. Un risultato che consente alla squadra di Nicola di tornare a fare punti dopo due sconfitte di fila, mentre per quella di Cioffi arriva il quarto ko consecutivo. I campani si portano a quota 10 punti in classifica, a +5 dalla zona retrocessione dove si trovano invece ancora gli scaligeri. Nel primo tempo, parte meglio il Verona che si riversa con foga nella metà campo avversaria. La Salernitana resiste e alla prima occasione colpisce al 18' con Piatek, bravo a fulminare il portiere scaligero su un filtrante rasoterra di Bonazzoli. Il Verona reagisce e colpisce una traversa clamorosa con Gunter su un corner di Doig. Nella ripresa i veneti ripartono all'arrembaggio e trovano il meritato pareggio al 56' con Depaoli in mischia su azione nata dall'ennesima iniziativa di Doig. La squadra di Cioffi ci crede e potrebbe anche trovare il vantaggio su un rigore concesso dall'arbitro per un tocco di mani di Radovanovic in area, il Var però fa tornare sui suoi passi il direttore di gara. Quando ormai il pareggio sembra inevitabile, al 95' Dia trova il guizzo vincente nell'area del Verona battendo di sinistra il portiere. Finale convulso, ne fa le spese Radovanovic espulso. Ma l'Arechi può fare festa.

UDINESE-ATALANTA:
Infinita Udinese. Neanche una Dea solida per oltre un'ora riesce a spegnere il 'fuoco sacro' di una squadra che continua a stupire. Sotto di due reti, la squadra di Sottil con coraggio e temperamento, qualità e volontà, trova il carattere e la forza di recuperare il doppio svantaggio e conquistare un punto che al di là della classifica da sogno aumenta le ambizioni e l'autostima della formazione friulana che non è una 'imbucata' alla festa delle grandi. La squadra di Gasperini che prima della sfida alla 'Dacia Arena' aveva subito appena tre reti, ne subisce due in un colpo solo, piegata dalla velocità dei bianconeri, che nel finale hanno messo sotto gli orobici rischiando anche di vincere il match chiuso 2-2. I friulani continuano così a sognare ad occhi aperti mentre la Dea, pur mantenendo l'imbattibilità in campionato, deve rammaricarsi per non essere riuscito a gestire il doppio vantaggio non reggendo all'assalto dei friulani.

Sottil conferma per nove undicesimi la formazione vista a Verona. A centrocampo Pereyra e Udogie sulle fasce, in attacco torna titolare Beto affiancato da Delofeu. Gasperini risponde disponendo una difesa a tre formata da Scalvini, Demiral e Okoli, sulla trequarti Pasalic e Lookman alle spalle dell'unica punta Muriel. Parte subito forte l'Udinese che prova una conclusione con Makengo dal limite dell'area, replica Muriel che sbuca sul secondo palo senza sfruttare al meglio un passaggio di Lookman. Il match è equilibrato, le squadre sono ben disposte in campo e limitano al minimo gli errori non esponendosi troppo ai contropiede. L'Udinese fa più densità in mezzo al campo per poi provare con una serie di strappi ad attaccare in velocità, mantiene il possesso e quando possibile, prova a verticalizzare dietro la difesa bergamasca. Ma l'Atalanta appare molto ordinata r concentrata, affidandosi al contropiede e alla velocità degli esterni. Strageia che porta i suoi frutti al 36' L'azione che cambia l'inerzia di un match bloccata arriva con Koopmeiners che lancia perfettamente Muriel sulla sinistra. Il colombiano si avvicina all'area di rigore e con un filtrante che attraversa tutta l'area serve un assist splendido a Lookman che fa centro. L'Udinese non si scompone, reagisce non snaturando il suo gioco. Beto si getta in tuffo su un gran cross dalla destra di Lovric con pallone che finisce a lato. Ma sono ancora i bianconeri a rischiare di più con Perez costretto a mandare in angolo per anticipare un facile tap-in di Muriel su un tiro cross di Kopmeiners non bloccato da Silvestri.

L'Udinese nella ripresa spinge andando alla ricerca del pareggio trovando però una Atalanta sempre molto compatta e solida. E dopo una doppia occasione al 53' non concretizzata da Maehle e Hateboer, la Dea trova il raddoppio tre minuti dopo grazie ancora alla velocità di Muriel che si procura un rigore causato da una entrata in ritardo di Udogue. Dagli undici metri i colombiano non sbaglia firmando la dodicesima rete contro l'Udinese, la 50ma con la maglia dell'Atalanta raggiungendo Papu Gomez e Sorensen. I friulani, nonostante il doppio svantaggio, mostrano vitalità e coraggio. Sottil si affida ai cambi, inserisce Samardzic e Arslan al posto di Makengo e Lovric, poi Success per Beto, scelte che accelerano la manovra e si rivelano azzeccate. Delofeu al 67' accorcia le distanze con una splendida punizione di destro che scavalca la barriera e si abbassa sotto l'angolo punendo Sportiello. L'inerzia del match cambia improvvisamente, i bianconeri spinti da un temperamento e una intensità da grande squadra, schiaccia la Dea che si salva in un paio di occasioni per poi cedere all'urto bianconero con Perez al 78' che raccoglie un perfetto cross dal fondo dell'area di Pereyra. L'Atalnta barcolla e fatica a reggere gli ultimi assalti. E' infatti un finale tutto a tinte bianconere con la squadra di Sottil, in piena trance agonistica, che nei minuti di recupero sfiora anche la rete del sorpasso. L'Udinese sogna, la Dea frena ma non si ferma.