Al Via del Mare

Atalanta sconfitta a Lecce, colpaccio dei pugliesi che vincono 2-1

Il Lecce piazza un colpaccio in casa contro l'Atalanta e torna a vincere dopo sei giornate di astinenza. Al Via del Mare finisce 2-1 grazie alle reti in rapida sequenza di Baschirotto e Di Francesco, mentre a nulla serve il ritorno al gol di Zapata (l'ultimo sigillo era datato 23 aprile nella gara con il Venezia). La squadra di Gasperini getta al vento la chance di agguantare il Milan al secondo posto, rimediando il secondo ko di fila e terzo nelle ultime quattro gare, mentre gli uomini di Baroni si mettono in tasca tre punti pesantissimi per portarsi a +5 sulla zona retrocessione.

 

 

Gara equilibrata e combattuta nelle primissime battute di gioco, con il botta e risposta tra Zapata e Strefezza che non riescono a far male al rispettivo portiere avversario. I salentini sono ben messi in campo, giocano con grande attenzione senza sdegnare in fase di spinta: al 16' Colombo manca di poco la porta su servizio di Gendrey, mentre al 27' è Soppy a rischiare un clamoroso autogol per chiudere su Di Francesco. Dal corner successivo però nasce il vantaggio del Lecce, che la sblocca con il colpo di testa di Baschirotto dopo una sponda aerea di Gonzalez.

 

 

Neanche il tempo di riprendere a giocare che Okoli, con un'ingenuità, dà il via alla cavalcata vincente di Di Francesco, bravo a superare Sportiello in uscita e a metter dentro a porta vuota il 2-0. L'Atalanta sembra in grande difficoltà, ma al 40' Zapata mette dentro dopo la verticalizzazione di Malinovskyi, tornando al gol dopo quasi sette mesi. Anche la ripresa si apre con un tentativo per parte nel giro di pochi minuti: da una parte ci prova ancora Strefezza chiamando Sportiello alla deviazione, dall'altra invece Falcone è costretto a smanacciare in corner su un colpo di testa sporco di Okoli. Al 79' la Dea ha una ghiotta chance per il pareggio, ma il neo entrato Koopmeiners la spreca calciando alto tutto solo davanti a Falcone. E' di fatto l'ultimo vero squillo dei bergamaschi, perché nel finale e nei cinque di recupero gli ultimi assalti non vanno a buon fine.