Alla sbarra

Juventus, "in B solo per questo": la carta che la condanna?

E venne il giorno del primo processo riguardante la Juventus. Oggi, venerdì 2 gennaio, a Roma la Corte d’Appello Federale sarà chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di riapertura del caso plusvalenze, dopo che sono emersi nuovi dettagli ritenuti rilevanti all’interno dell’inchiesta Prima. Il club bianconero e gli altri sette coinvolti (Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e Novara) era arrivata l’assoluzione di primo e secondo grado, ma secondo la Procura Federale ci sono nuove prove che non possono essere ignorate. 

 

 

La tesi dell’accusa è che gli scambi di giocatori fossero solo funzionali a sistemare i bilanci, con la Juventus a capo di una rete di club che svolgevano il ruolo di “partner”. “Oggi a Roma si decide sulle plusvalenze ma i processi che la Juventus dovrà affrontare saranno molti - ha twittato Paolo Ziliani - tra cui quello sulle manovre stipendi: la finta rinuncia dei giocatori a stipendi poi pagati sottobanco con pagamenti non iscritti a bilancio. Solo per questo rischia la Serie B”. 

 

 

Effettivamente da questo punto di vista la Juve corre un grosso pericolo, dato che l’inchiesta della procura di Torino sembra basata su prove molto importanti. In pratica, nella stagione 2020-21 il club bianconero ha varato manovre taglia-stipendi per far fronte all’emergenza Covid, a parte dei soldi sarebbero stati restituiti ai giocatori in altre forme. Si tratterebbe quindi di rinunce fittizie, con somme non iscritte a bilancio. Nell’inchiesta di Torino gli inquirenti hanno recuperato anche la “carta segreta” di Cristiano Ronaldo dove ci sono accordi per 20 milioni.