Battaglia legale

Juve, guerra totale a Cristiano Ronaldo: i 19 milioni può scordarli

La giornata di ieri, venerdì 6 ottobre, potrebbe essere stata uno spartiacque nella stagione della Juventus. Nel pomeriggio è arrivato l'esito delle controanalisi su Paul Pogba. E, la notizia della sua positività al testosterone, potrebbe convincere i bianconeri a rescindere il suo contratto per provare ad acquistare un centrocampista di valore nel prossimo mercato di gennaio. Poche ore più tardi la Vecchia Signora ha poi comunicato di aver approvato il bilancio 2022/2023 con una perdita di 123,7 milioni di euro. E ha annunciato che varerà un aumento di capitale pari a un massimo di 200 milioni. Ma nel comunicato del Cda bianconero c'è anche un riferimento a un ex giocatore della Juve: Cristiano Ronaldo.

La Vecchia Signora ha finalmente esplicitato la posizione del club sulla richiesta di 19,5 milioni di euro da parte di CR7. Una ferma presa di posizione sulla questione che ritiene infondato il procedimento presentato dal portoghese. Nel dettaglio la Juve solleva eccezioni pregiudiziali e preliminari e contesta le richieste avanzate dal campione. "Per fatti connessi alla c.d. seconda manovra stipendi (stagione sportiva 2020/21), lamentando, in via principale, la nullità dell'accordo di riduzione dei compensi che aveva sottoscritto nel corso della stagione sportiva 2020/21 in ragione della nullità di un asserito, e successivo, accordo di integrazione dei compensi".

 

 

Due i procedimenti arbitrali avviati dal campione portoghese: per il primo l'udienza per la discussione della causa si terrà il prossimo 21 novembre mentre il termine per la pronuncia del lodo arbitrale è il 22 aprile 2024; nel secondo caso, la cui udienza si è tenuta due giorni fa, il termine per la pronuncia del lodo arbitrale è invece il 3 novembre 2023. "All'esito degli approfondimenti compiuti, anche con il supporto dei propri consulenti - sostiene il club bianconero - la società ritiene infondate le pretese fatte valere dall'ex tesserato sia con la prima che con la seconda domanda e, pertanto, non ha ritenuto necessario accantonare alcun fondo rischi".