In questi freddi giorni di finta primavera, Salvatore Bagni è in bilico fra due stati emotivi: quello felice per lo scudetto dell’Inter e quello malinconico per il suo Napoli. Tore, pilastro delle due squadre citate (e della Nazionale) negli anni ’80, ora è uno stratega del mercato europeo e, dal buen retiro di Gatteo a Mare, laddove ospitò l’amico Maradona nei momenti più delicati sofferti dal Pibe, passa dall’estasi nerazzurra alla tristezza solo azzurra.
Bagni, da che parte iniziamo?
«Prima si vogliono sempre esaminare le brutte notizie, no? Quindi Napoli, via».
Tempo tre mesi e tutto è stato vanificato...
«Se la dirigenza dell’Inter ha azzeccato tutto, quella napoletana ha sbagliato ogni mossa, a partire alla scelta dell’erede, anzi degli eredi di Spalletti come ha ammesso De Laurentis».
Cosa ha smarrito la squadra che portava il triangolino tricolore sul petto?
«I miei amici napoletani hanno visto i giocatori latitare non solo nei risultati ma, a un certo una della stagione, un po’ nella foga in campo».
La squadra sembra sfaldata, vero?
«È così. Tre partite fa c’era ancora una possibilità di riagganciare la Champions ma i disastri con Frosinone ed Empoli hanno vanificato ogni cosa».
Dicono che anche Di Lorenzo possa salutare.
«Non penso proprio. Ha vissuto una stagione no ma per stanchezza».
Passiamo all’estasi nerazzurra?
«Beh, l’Inter ha vinto lo scudetto all’inizio dell’anno. Mai avuto dubbi su un suo trionfo».
E pensare che Arrigo Sacchi sentenziò: Simone allena usando vecchi metodi...
«Mano, l’Inter ha giocato in contropiede ma ha anche attaccato con impeto e manovre asfissianti. Ha giocato spesso bene».
Il giocatore simbolo?
«Io voterei la pedina inaspettata: Thuram, un ragazzo che gioca con la squadra, ha entusiasmo e porta felicità nell’ambiente».
È lo scudetto che santifica la strategia dei parametri 0?
«Guarda, Ausilio e Marotta hanno costruito un’ottima squadra vendendo pedine importanti e prendendo a parametro zero gente egregia: Thuram, prima Chala, Acerbi e, ora, Zielinski e Taremi».
L’anno prossimo su chi scommettere?
«Un nome che farà bene e giocherà di più: Frattesi».
Un elemento indispensabile da acquistare per vincere la Champions?
«Non faccio nomi ma indico il reparto da fortificare: la difesa. Serve un grande centrale».
Da chi continua a essere conquistato nel calcio italiano?
«Da Gasperini. Un grandissimo che fa sempre bene cambiando giocatori. Un fuoriclasse. Ecco chi vedrei bene alla guida del mio Napoli».