Furia insensata

Pesaro, padre musulmano picchia la figlia lesbica: come l'ha trovata in auto

A Pesaro una ragazza è stata costretta a denunciare i genitori per maltrattamenti, dopo che è stata picchiata ripetutamente dal padre, che insieme alla madre l’aveva beccata in macchina con una coetanea in atteggiamenti intimi. La 20enne aveva provato in alcune occasioni a parlare della sua omosessualità, ma non ci era riuscita soprattutto a causa dell’atteggiamento del padre, un 53enne musulmano.

 

 

Quando l’uomo ha visto la figlia in macchina con un’altra ragazza ha perso la testa: l’ha presa a schiaffi, le ha tirato i capelli e ha iniziato a urlare. A intervenire in difesa della 20enne è stato il portiere di un hotel, che ha strappato la ragazza alla furia del padre e le ha offerto rifugio in albergo. Dove poi è stata fatta entrare soltanto la madre per un confronto, finito però con un nulla di fatto. “Sono dispiaciuta per i miei - ha dichiarato la 20enne, rimasta nell’anonimato, a Il Giorno - perché non mi capiscono. Ma non è solo per il mio orientamento sessuale. Non mi facevano vivere libera. Non potevo uscire se non poche volte”.

 

 

“Mio padre è sempre stato più rigido - ha spiegato la ragazza - mia madre mi faceva un po’ da filtro. Sulla religione non mi hanno mai detto nulla, ma sul fatto che ho una ragazza la pensano tutti e due allo stesso modo. Mio padre mi ha afferrato per i capelli e mi ha dato degli schiaffi. Mia madre non mi ha toccata. Mio padre mi insultava, mi offendeva. Poi è intervenuto quel portiere dell’albergo”. All’inizio la ragazza non voleva chiamare la polizia, ma alla fine si è convinta a denunciare entrambi i genitori.