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Immigrazione, il documento sulla missione Sophia che demolisce l'Europa: "Così aiutano i trafficanti"

Gino Coala
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C'è un grande paradosso dietro l'operazione Sophia che, in collaborazione con l'Europol, dovrebbe aumentare i controlli a bordo delle navi per contrastare il terrorismo e il crimine internazionale. Come riporta il Giornale, il piano rischia di aiutare involontariamente i trafficanti di esseri umani. Leggi anche: Salvini, nuovo attacco alla ministra Trenta: "Faccia le cose anziché stare sempre sui giornali" Da pochi giorni è attiva nel Mediterraneo un piano di rafforzamento dell'intelligence nella task force di Eunavfor Med, all'interno dell'operazione Sophia, in modo da facilitare la raccolta e la trasmissione di informazioni sul traffico e la tratta di esseri umani e il rispetto dell'embargo Onu sulle armi in Libia. Le informazioni raccolte da Europol sono quindi messe a disposizione degli investigatori internazionali per le indagini sul contrasto del crimine. Peccato però che la missione Sophia aiuta anche le Ong, alle quali vengono segnalati i gommoni dei migranti attraverso i dati raccolti dal cielo. È già successo nei primi quattro mesi dell'operazione, quando diversi velivoli europei, tra i quali un elicottero italiano, ha individuato gommoni partiti dalla Libia e subito dopo soccorsi dalle nave Ong più vicine. I dati disponibili, fino ad aprile, parlano chiaro: le navi Ong sono riuscite a raccogliere più persone della flotta europea, tutto grazie ai dati di Europol. Un inghippo che con la stretta nei porti italiani e maltesi potrebbe arrestarsi, sempre che l'Ue si accorga di quel che sta accadendo.

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