Il Milan entra di diritto nel novero delle favorite per lo scudetto dopo aver battuto il Napoli 2-1 a San Siro. Noi ci eravamo espressi positivamente e con largo anticipo sulle possibilità della squadra rossonera perché riteniamo che al suo interno abbia ottime individualità: c’era bisogno di un gestore che coordinasse le caratteristiche dei singoli ed è arrivato Allegri, che è il migliore. Con lui sono arrivati anche Rabiot e Modric ad equilibrare i reparti. Inoltre c’era bisogno di una maggiore tranquillità societaria per evitare che in troppi mettessero il becco sul da farsi: è arrivato Tare, che in passato aveva fatto grande la Lazio.
Bel lavoro dell’amministratore Furlani, che ha provveduto a tappare le falle. Finalmente si vede un Milan che non solo è capace di chiudere la porta, ma è anche in grado di aggredire gli avversari e segnare gol splendidi. Ovviamente la vittoria del Milan va interpretata mettendo in rilievo le assenze del Napoli, che hanno costretto Conte a reinventare la difesa, addirittura facendo esordire Marianucci. Ci sembra quindi logico concedere al Napoli le attenuanti del caso. Se poi il Milan dovesse ripetersi a Torino contro la Juve, non ci sarebbe nulla di straordinario a considerarlo una valida alternativa per lo scudetto.
Tra l’indifferenza dei più procede in silenzio la Roma di Gasperini, che non entusiasma ma batte 2-0 il Verona. Con quattro vittorie in cinque partite i giallorossi sono in testa insieme a Milan e Napoli. Però la Roma non gode di grande credibilità, nonostante l’ottima classifica, anche perché spesso alcune grandi parate di Svilar sono servite a nascondere i difetti congeniti della squadra. Non decolla la Fiorentina, che fa 0-0 con il Pisa. Pioli è già a rischio: si parla infatti di un ritorno di Palladino dopo cinque giornate senza vittorie.
L’Inter invece vince 2-0 a Cagliari e trova il primo gol in Serie A del giovane Pio Esposito. Per ora i nerazzurri non entusiasmano: dopo le vittorie con Ajax, Sassuolo e Cagliari sono evidentemente alla ricerca della continuità di risultati. Il cambio di allenatore, da Inzaghi a Chivu, ha portato delle novità: maggiore ricerca di verticalità e aggressione dell’avversario. L’Inter resta comunque una pretendente allo scudetto.
Dopo l’1-1 di Verona, altro pareggio sofferto per la Juventus, che contro l’Atalanta di Juric fa 1-1. Una squadra difficile da decifrare, quella bianconera: nella stessa partita ha avuto momenti di grande aggressione, buona verticalità ma poco senso pratico quando si è trattato di gestire e di muoversi con intelligenza per piazzare il colpo decisivo. D’altra parte non si può sempre sperare nei miracoli di Vlahovic quando entra dalla panca o di Adzic con tiri da 40 metri.
Sarebbe un’illusione estremamente pericolosa, meglio sicuramente provvedere con qualche centrocampista in più che possa illuminare il gioco della Juventus e magari qualche attaccante in meno. Intanto stasera i bianconeri affronteranno il Villareal in trasferta, per il secondo impegno di Champions League dopo il pirotecnico 4-4 con il Borussia Dortmund. Tudor dovrà fare a meno di due pilastri della squadra: Bremer e Thuram non sono stati convocati, non essendo al meglio della condizione. Il tecnico croato dovrà quindi inventarsi qualcosa di diverso per far fronte all’impegno europeo.