I nonni rappresentano per i bambini una grande fortuna, perché insegnano ai più piccoli la saggezza dell’esperienza di vita e spesso possono essere fonte di quella leggerezza che i genitori, presi da molti impegni e dai doveri educativi, non sempre possono garantire ai figli.
Ecco perché la legge tutela il rapporto nonni/nipoti, assicurando che questo rimanga costantemente vivo. Naturalmente, anche in caso di separazione e di divorzio. Ossia in un momento della vita familiare nel quale capita che quelle che erano le abitudini vissute fino a quel momento, vengano improvvisamente messe in discussione. In altre parole, spesso viene rinnegato l’aiuto e il sostegno che fino a quel momento i nonni avevano riservato ai nipoti e dei quali i genitori hanno goduto in termini di gestione quotidiana dei bambini.
Quando il conflitto diventa tale da, letteralmente, impedire ai nonni e ai nipoti di trascorrere del tempo insieme, gli ascendenti possono rivolgersi al tribunale e domandare di autorizzare e regolamentare i loro rapporti con i bambini. Il tribunale, verificata l’assenza di pregiudizio per i minori in tal senso, ordinerà che le frequentazioni nonni/nipoti riprendano (magari anche indicando tempi e modi).
Recentemente, poi, ed è questa l’importante novità, la Corte di Cassazione ha chiarito che anche il genitore interessato a vedere regolamentato il rapporto ascendenti/nipoti, potrà rivolgere tale domanda direttamente al giudice nel procedimento di separazione/divorzio. In questo modo, risparmiando tempo e denaro, perché i nonni non dovranno, a loro volta, intentare un giudizio a ciò finalizzato. La questione, quindi, verrà trattata direttamente in sede di separazione e divorzio e, chiaramente, non saranno i nonni a formulare la richiesta (perché non sono parti in causa), bensì i genitori (nell’interesse di una delle due famiglie di origine o di entrambe, a seconda dei casi, delle esigenze e desideri di ognuno).
Naturalmente, sarebbe l’ideale non arrivare a tanto conflitto e poter contare su un dialogo costruttivo e mirato all’interesse dei minori. Ma quando questo non è possibile, allora è certamente una soluzione domandare una pronuncia al tribunale affinché vi sia un perimetro nel quale da quel momento la famiglia (e i nonni) potranno organizzare il nuovo equilibrio familiare.
Avv. Marzia Coppola
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