La dolce vita di Saint-Tropez 
lunedì 15 settembre 2025

La dolce vita di Saint-Tropez 

La dolce vita di Saint-Tropez 
Orchidea Colonna
5' di lettura

C’è un luogo a Saint-Tropez che sembra nascere dall’incontro tra sogno e realtà, un rifugio nascosto tra i pini parasole di Ramatuelle, sospeso tra la leggenda della Baia di Pampelonne e il respiro lento della Riviera più autentica. Un luogo che non si limita a ospitare ma accoglie, che non si accontenta di offrire ma regala emozioni, ed è la Villa Marie, dimora 5 stelle dal cuore provenzale, che si svela come un segreto custodito in una pineta di tre ettari dove l’aria profuma di resina e salsedine, di rose e di gelsomini, di agrumi e di lavanda, mentre la luce gioca sulle facciate ocra, sulle tegole romane e sui balconi in ferro battuto creando un’armonia che è insieme mediterranea e senza tempo. Un inno alla dolcezza che solo questa terra sa offrire. Camminando tra i vialetti si incontrano scorci che sembrano dipinti, con cactus che svettano accanto a ciotole di terracotta, pergolati di glicine che si intrecciano con i rami dei cipressi, fontane che zampillano in silenzio e terrazze che si aprono improvvise su panorami che abbracciano il blu della baia e il verde dei vigneti della penisola.

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Ogni passo è una scoperta, ogni sosta una pausa che invita a rallentare, a dimenticare il ritmo frenetico della costa per immergersi in un mondo che ha scelto di custodire la lentezza come un valore prezioso; la piscina, spettacolare, scolpita tra rocce naturali e bordata da ombrelloni color mandarino, appare come un laghetto dalle sfumature turchesi e smeraldo che riflette il cielo e assorbe la luce, un’oasi d’acqua dove i riflessi cambiano con le ore e accompagnano le giornate degli ospiti, che alternano bagni rinfrescanti a momenti di pura contemplazione, mentre il bar rivestito di conchiglie brilla di bagliori madreperlati e la serra in ferro battuto custodisce cactus e piante rare, trasformandosi in un salotto verde dove leggere, sorseggiare un drink o semplicemente lasciarsi avvolgere dal profumo delle erbe aromatiche.

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Le camere, quarantacinque tra stanze e suite, sono un mosaico di personalità, con letti a baldacchino che invitano al riposo, vasche in pietra di Cassis che raccontano il lusso discreto di un bagno intimo, testate decorate come quadri e tessuti che richiamano i colori del mare e della terra, ogni dettaglio studiato per trasformare lo spazio in un rifugio che rispecchia l’anima dell’ospite. E non c’è stanza uguale all’altra, perché ogni soggiorno deve essere un’esperienza unica, irripetibile.

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E poi c’è il ristorante Dolce Vita, un tempio del gusto che non vive solo di piatti ma di atmosfere, sotto la grande veranda di vetro che filtra la luce e la colora con tocchi corallo, o sulle terrazze intime che si aprono tra rose e glicini, qui si celebra una cucina che ha il Mediterraneo nel cuore, con la freschezza del pesce appena pescato, i Frutti di mare cucinati con maestria, le insalate che portano in tavola i colori dell’estate, i piatti iconici come la Burrata al latte di bufala con pomodori di stagione e pesto di basilico, il Vitello tonnato che fonde tradizione e raffinatezza, le Linguine alla langouste che raccontano la generosità del mare, e ancora il celebre burger Villa Marie, il mitico Lobster roll o i dolci che chiudono il pranzo o la cena con la delicatezza delle pesche del paese immerse nel vino rosé del Domaine, una vera ode ai sapori locali, che cambiano con le stagioni perché qui la cucina è un dialogo continuo con la natura. La giornata a Villa Marie scorre come un racconto: inizia con la colazione ricca dei migliori prodotti (frutta.fresca, squisiti plumcake appena sfornati, marmellate fatte in casa, salmone selvaggio, granola, yogurt  e altre prelibatezze servite nei patii ombreggiati, tra il canto degli uccelli e il gorgoglio delle fontane. Continua con la mattina di sole in piscina o una passeggiata tra i giardini, si anima a pranzo con tavole imbandite sotto gli alberi, prosegue con la siesta all’ombra delle tende leggere. Un massaggio nel padiglione del Pure Altitude Spa dove i profumi di rosa, pineta e gelsomino si intrecciano con l’abilità delle mani delle esperte di terapiste che cancellano ogni traccia di  stanchezza e rigenerano mentre e corpo con uno dei loro divini massaggi signature. 

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E poi dopo il tramonto, quando la luce dorata avvolge la villa e trasforma ogni balcone, ogni terrazza, ogni dettaglio in un palcoscenico naturale, è preludio di una serata che profuma di festa e leggerezza. Saint-Tropez resta poco lontana, con il suo porto leggendario, le boutique scintillanti, le notti che non finiscono mai. Ma qui a Villa Marie sembra di vivere in un’altra dimensione, in una Riviera reinventata che unisce l’anima bohème all’eleganza discreta, il glamour internazionale alla calma mediterranea, ed è forse questa la sua forza: l’essere vicina al mito ma capace di proteggere la propria intimità, offrendo agli ospiti il privilegio di scegliere se tuffarsi nel mondo dorato della Côte d’Azur o restare avvolti dalla pace della pineta. E quando la sera cala e le lanterne si accendono, il bar rivestito di conchiglie diventa il luogo delle conversazioni leggere, il salotto color mandarino ospita brindisi e sorrisi, la serra si riempie di musica soffusa e la villa tutta respira come un organismo vivo che invita a vivere la notte con lentezza, tra un bicchiere di vino rosé e una promessa di ritorno, perché qui ogni momento sembra sospeso, ogni dettaglio diventa memoria, e il lusso non è mai ostentazione ma saper vivere, non è mai distanza ma vicinanza, ed è per questo che Villa Marie non appartiene solo alla geografia della Costa Azzurra ma anche a quella della memoria di chi l’ha vissuta, perché la si lascia ma non la si dimentica, come non si dimentica il profumo del gelsomino nelle sere d’estate, la luce dorata che si posa sulle facciate ocra, il sapore del mare racchiuso in un piatto, il silenzio complice dei giardini, e così ogni ritorno non è un viaggio ma un ritrovarsi, una riconciliazione con la parte più libera e più vera di sé, in quel luogo sospeso tra terra e mare che ha fatto del nome Dolce Vita non una promessa ma una certezza, un modo di vivere che continua a risuonare anche quando si è tornati altrove, perché Villa Marie non si visita, si porta con sé, come una seconda pelle, come un ricordo che non smette di brillare.

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www.france.fr

Autrice dell'articolo Orchidea Colonna 
orchideacolonna@yahoo.com