C’è un nuovo indirizzo che sta conquistando Milano, non solo per il suo menu ma per la sua capacità di interpretare la tradizione con sguardo contemporaneo: Speciale Osteria, in via Pastrengo 11, nel cuore del quartiere Isola. In un momento storico in cui la ristorazione sembra oscillare tra l’estetica patinata delle insegne gourmet e l’omologazione delle trattorie moderne, questa nuova apertura si distingue per un approccio semplice e raffinato al tempo stesso, un elogio alla memoria gastronomica che diventa esperienza viva e quotidiana.
Appena varcata la soglia, lo spazio racconta già molto dell’anima del progetto: le cementine a terra, le panche in velluto, i pavimenti in legno originale e le travi a vista restituiscono il calore delle antiche osterie, ma con un design pensato e misurato, che restituisce autenticità senza ricorrere a scenografie forzate. La lunga credenza sospesa con oggetti vintage, i piatti in ceramica fatti a mano e le lampade con paralumi in tessuto creano un ambiente che invita a rallentare, a fermarsi e a concedersi un tempo che altrove, nella frenesia cittadina, sembra impossibile ritrovare.
La cucina, affidata a un team che dimostra padronanza tecnica e rispetto per le materie prime, è la vera protagonista. Il menu è una dichiarazione d’intenti: partire dai piatti iconici della tradizione italiana e milanese per riproporli con un equilibrio perfetto tra fedeltà e contemporaneità. L’antipasto è un invito alla convivialità: dal vitello tonnato morbido e preciso nella salsa, alla polpetta al pomodoro “Speciale” che evoca ricordi domestici ma sorprende nella sua pulizia gustativa. I mondeghili, simbolo della cucina milanese più schietta, sono eseguiti con maestria e giungono al tavolo con quella croccantezza esterna che cela un cuore tenero e aromatico.
I primi consolidano l’identità dell’osteria: la pasta fresca è realizzata in casa con grande attenzione e la resa è impeccabile. I pici cacio e pepe con fiori di zucchina rivelano un equilibrio sofisticato tra rusticità e delicatezza floreale, mentre le strettine al ragù e la mafaldina al ragù bianco di cortile mostrano come un formato di pasta possa diventare veicolo di personalità e memoria. Ma è con il risotto alla milanese con ossobuco che la cucina tocca l’apice: la mantecatura è cremosa, il giallo dello zafferano vivo e intenso, la carne dell’ossobuco tenera e succosa, con un midollo che restituisce tutta la profondità di un piatto simbolo della città.
Tra i secondi, la cotoletta alla milanese si impone come manifesto di rigore e rispetto per la tradizione: alta, fritta nel burro chiarificato, servita con l’osso, croccante fuori e succosa dentro, è una delle migliori interpretazioni oggi reperibili a Milano. Accanto, “L’Orto” rappresenta la sezione del menu che testimonia un’apertura verso una sensibilità contemporanea: verdure cotte alla brace, preparazioni leggere e creative, che restituiscono dignità gastronomica a quello che spesso altrove è relegato a semplice contorno.
Il pranzo della domenica merita una menzione speciale. La lasagna sfoglia verde con ragù “Vecchia scuola” non è solo un piatto: è un rito familiare riproposto con una precisione che non scivola mai nel nostalgico, ma si trasforma in celebrazione. La formula con antipasti condivisi e portata principale ricrea quell’atmosfera conviviale che ha reso grande l’idea stessa di osteria.
La pasticceria chiude il percorso con coerenza e qualità. La tarte tatin di mele, abbinata a un gelato al latte di bufala, sorprende per la sua leggerezza e intensità aromatica; la sbrisolona con zabaione tiepido è un richiamo goloso che esalta la manualità della cucina; e il tiramisù, servito direttamente al tavolo, è un gesto di teatralità discreta che restituisce calore e ritualità al dolce italiano per eccellenza.
Speciale Osteria non è solo un luogo dove si mangia bene: è un progetto che unisce quattro giovani imprenditori – Sara Arosio, Stefano Cerliani, Stefano Riva e Marco Zanutto – capaci di leggere la città e interpretarne i bisogni gastronomici. Milano, spesso accusata di rincorrere mode effimere, trova qui un nuovo punto fermo, un indirizzo che restituisce dignità al concetto di “osteria” e lo proietta nel presente.
In definitiva, Speciale Osteria rappresenta una sintesi rara: un luogo dove la tradizione non è reperto museale, ma materia viva, trasformata con competenza e sensibilità. È un’esperienza che parla al cuore e al palato, capace di coniugare comfort e rigore, memoria e modernità. Un nuovo indirizzo che merita di essere annoverato tra le insegne più significative della Milano gastronomica contemporanea.
Autrice dell'articolo Orchidea Colonna
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